"Balotelli farà bene, la Fiorentina impressiona.
Pogba? Non è detto che vada via dalla Juve"

"Balotelli farà bene, la Fiorentina impressiona. Pogba? Non è detto che vada via dalla Juve"
«Alla fine Milan e Inter saranno lì con la Roma e la Juve che si avvicinerà. il Napoli deve stare attento a sé stesso, a non caricarsi di troppa pressione per la voglia di vincere: il vero nemico del Napoli può essere il Napoli stesso. Sarebbe bello vedere la Fiorentina lottare fino alla fine, non so se la panchina glielo permette». È il pronostico sulla corsa scudetto del procuratore Mino Raiola ospite di 'La politica nel pallone' su Gr Parlamento.



«Ho incontrato Paulo Sousa e mi ha fatto una grande impressione, ha idee in testa e una metodologia di lavoro interessante, è un tecnico che mi ha molto impressionato, con il gruppo che ha sta facendo molto bene -prosegue l'agente tra gli altri Balotelli, Pogba e Ibrahimovic-. La Juve è lontana, saranno importanti le prossime tre partite, se vinci allora puoi arrivare in vetta. Le squadre che vincono sono quelle abituate allo stress, le piccole spesso perdono i campionati anche mentalmente».



BALOTELLI «Mario con la serenità che ha trovato se recupera la condizione può dare molto al campionato italiano e alla Nazionale». È fiducioso sul 'ritrovato' Mario Balotelli il procuratore dell'attaccante del Milan, Mino Raiola ospite di 'La politica nel pallone' su Gr Parlamento. «Sono molto contento perché Mario è riuscito a trovare questa serenità e professionalità che per anni è stato il suo problema. Abbiamo fatto passi da gigante, adesso dobbiamo vedere cosa accadrà dopo la pubalgia ma di Mario non si è mai discusso il talento o la forza, messa a posto la professionalità dovrebbe essere tutto a posto -prosegue l'agente-. Sono molto fiducioso, io ci credo e non ho dubbi. Il problema è questa pubalgia che ci ha fatto perdere tanto tempo».



POGBA «L'anno scorso abbiamo detto di no a varie squadre, andiamo avanti misurando il momento. Non abbiamo già deciso di andar via a fine stagione. Non è detto che vada via a fine stagione, potrebbe rimanere un altro anno alla Juve. E non c'e' alcun pre-accordo con nessuno». A chiarire la posizione di Paul Pogba è il procuratore del calciatore francese della Juventus, Mino Raiola, ospite di 'La politica nel pallone' su Gr Parlamento.



«Lui ha scelto di rinnovare, quando arriverà il progetto giusto e la squadra giusta e andrà a tutti bene, allora potremo andare via ma chi vuole Pogba deve comunque trovare l'accordo con la Juve -sottolinea l'agente-. Offerte dal Barcellona? No, avendo l'impossibilità di acquistarlo o non facevi la Champions con la Juve o andavi al Barca a gennaio senza Champions, era un male per tutte e due. Paul aveva già deciso di fare la preparazione con la Juve e di rimanere. Il mercato si muove forte solo alla fine e lui aveva già deciso di restare: c'erano 3 squadre che avevano messo sul piatto 85 milioni più bonus ma lui voleva rimanere».



Spazio poi a un chiarimento sulle voci che dietro la 'rinascita' del transalpino, in gol nel derby col Toro, ci sia un motivatore. «Non c'è nessun motivatore al suo fianco, le motivazioni derivano dalla famiglia e dalla voglia di diventare il migliore al mondo. Capisco che c'è chi ci voglia Non c'è nessun motivatore nel nostro entourage. Paul non si è consultato con nessuno».



«Quanto vale? Sta alla Juve valutare i propri giocatori. L'anno scorso hanno detto pubblicamente che sotto i 100 milioni non se ne parlava, magari l'anno prossimo varrà ancora di più. L'anno scorso è stato influenzato dal financial fair play che è un mostro che va contro gli interessi del calcio. Vediamo come andrà quest'anno», spiega il procuratore del francese.



«Pogba sta tornando ai suoi livelli dopo un inizio di campionato difficile e in cui è stato giustamente criticato, anche se la squadra non girava ai suoi ritmi. Solo con un grande lavoro si esce da questo tunnel e lo sta facendo con l'aiuto della Juve e della famiglia. I grandi campioni devono saper uscire dai momenti difficili, l'unica cosa che può fare è lavorare di più e stare sereno, altre medicine non ci sono», conclude Raiola. Sul fatto che il suo assistito rientri nella lista dei 23 per il Pallone d'oro Raiola spiega cosa pensa del riconoscimento della Fifa: «Non so, è una di quelle competizioni sempre strane, Ibrahimovic non l'ha mai vinto e questo fa si che perde di credibilità».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Novembre 2015, 19:09

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