Gattuso boccia gli esperimenti di Di Francesco

Gattuso boccia gli esperimenti di Di Francesco

di Romolo Buffoni
La "grande risposta" chiesta da Di Francesco è arrivata, ma è stata un secco "no". La Roma "gialla come er sole", come da terza maglia, è stata del tutto fuori contesto sotto la pioggia di San Siro. Il 3-4-1-2 del primo tempo si è rivelato sciagurato. Roma lenta e frammentata, manco fosse in onda su Dazn, assolutamente poco convinta, spaesata. Tanti, troppi fuori ruolo. Ha ragione Di Francesco: i moduli sono inutili se non ci si mette convinzione. Ma dovrebbe chiedersi perché i giocatori non ci credono. Si sono visti errori da incubo. Quello fatale di Nzonzi in occasione del 2-1 di Cutrone resterà stampato nei ricordi, ma non si sono contate le palle regalate al Milan in uscita e quelle consegnate con irritante leggerezza alla difesa rossonera.
Mi sento di poter dire che il problema non è il denunciatissimo e inventatissimo integralismo difranceschiano sul 4-3-3, ma esattamente l'opposto. Il tecnico vaga fra i capitoli del manuale del calcio alla ricerca della quadra, che con la rosa messagli a disposizione da Monchi non è facilissima da trovare. Soprattutto se si insegue l'utopia di far esplodere Schick facendolo giocare insieme a Dzeko e Pastore. Scelta che ha portato all'azzeramento degli esterni alti, universalmente riconosciute quali leve principali del gioco proposto da Di Francesco. Riesce perciò difficile credere che tecnico e ds abbiano pianificato di comune accordo acquisti e cessioni.
Detto dei tanti problemi giallorossi non vanno dimenticati i meriti del Milan. Gattuso nella prima a San Siro davanti a Leonardo, Maldini e tutta la nuova dirigenza ha scelto l'usato sicuro, schierando la squadra dell'anno scorso più Higuain. Rossoneri senza grilli per la testa, pratici e determinati. Capaci di raddoppiare e triplicare le marcature pressando sulla trequarti avversaria per un'ora buona. Partita che il Milan meritava nettamente di vincere nel primo tempo, molto meno nella ripresa. Ma ha avuto, Gattuso, il merito di crederci fino alla fine, buttando nella mischia il decisivo Cutrone.
Di Francesco forse avrebbe anche lui messo nel finale Under per Schick, ma il terzo cambio è stato forzato dell'infortunio di Karsdorp. L'olandese è uscito toccandosi il ginocchio sinistro, quello operato due volte. Come Florenzi lunedì scorso. La speranza è che non sia nulla di grave, ma è chiaro che questi problemi cronici di salute concentrati poi in uno stesso ruolo sono una zavorra per le ambizioni della Roma. Arriva la sosta, che alle orecchie di Di Francesco dovrebbe suonare come un provvidenziale gong. Ma saranno 15 giorni di polemiche, dubbi e discussioni sul tema: ma che Roma è questa?
Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Agosto 2018, 23:45

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