Gattuso boccia gli esperimenti di Di Francesco
di Romolo Buffoni
Mi sento di poter dire che il problema non è il denunciatissimo e inventatissimo integralismo difranceschiano sul 4-3-3, ma esattamente l'opposto. Il tecnico vaga fra i capitoli del manuale del calcio alla ricerca della quadra, che con la rosa messagli a disposizione da Monchi non è facilissima da trovare. Soprattutto se si insegue l'utopia di far esplodere Schick facendolo giocare insieme a Dzeko e Pastore. Scelta che ha portato all'azzeramento degli esterni alti, universalmente riconosciute quali leve principali del gioco proposto da Di Francesco. Riesce perciò difficile credere che tecnico e ds abbiano pianificato di comune accordo acquisti e cessioni.
Detto dei tanti problemi giallorossi non vanno dimenticati i meriti del Milan. Gattuso nella prima a San Siro davanti a Leonardo, Maldini e tutta la nuova dirigenza ha scelto l'usato sicuro, schierando la squadra dell'anno scorso più Higuain. Rossoneri senza grilli per la testa, pratici e determinati. Capaci di raddoppiare e triplicare le marcature pressando sulla trequarti avversaria per un'ora buona. Partita che il Milan meritava nettamente di vincere nel primo tempo, molto meno nella ripresa. Ma ha avuto, Gattuso, il merito di crederci fino alla fine, buttando nella mischia il decisivo Cutrone.
Di Francesco forse avrebbe anche lui messo nel finale Under per Schick, ma il terzo cambio è stato forzato dell'infortunio di Karsdorp. L'olandese è uscito toccandosi il ginocchio sinistro, quello operato due volte. Come Florenzi lunedì scorso. La speranza è che non sia nulla di grave, ma è chiaro che questi problemi cronici di salute concentrati poi in uno stesso ruolo sono una zavorra per le ambizioni della Roma. Arriva la sosta, che alle orecchie di Di Francesco dovrebbe suonare come un provvidenziale gong. Ma saranno 15 giorni di polemiche, dubbi e discussioni sul tema: ma che Roma è questa?
Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Agosto 2018, 23:45
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