Bayern, Guardiola: "Veder giocare la Roma
è una gioia per gli occhi. Chi vince passa"
di Piergiorgio Bruni
Tanti elogi, come nel caso di Garcia: «Non è facile per uno straniero andare in un paese e impostare la sua idea, lui ci è riuscito».
Immancabile, ovviamente, un pensiero su Totti: «Di solito a 38 anni, col conto in banca che straborda, dopo essere stato eletto Re di Roma, uno rimane a casa. Vuol dire che ama il calcio follemente ed è una soddisfazione ammirarlo». «L'ispirazione – prosegue Guardiola – non viene senza il pallone, è impossibile. L'allenatore lo fa giocare, gli fa avere ancora questa voglia. Mi auguro continui così. Io in panchina, lui sul campo: così come era quando stavo qui nella Capitale da giocatore (ride, ndr)».
Poi, un'inaspettata divagazione politica sull'Italia: «Con questo presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è un paese straordinario» e un affettuoso tributo a Mazzone: «È stato un allenatore importante, ho imparato molto da lui».
Allineato al suo allenatore anche Thomas Müller che riserva parole sontuose nei confronti del capitano giallorosso: «Totti non è una leggenda solo nella Roma ma a livello mondiale. Per diventare come lui dovrei cambiare nome, ho ancora due anni davanti a me. Lo conoscono ovunque e vogliamo vincere contro di lui».
Infine Benatia, subissato di fischi al suo arrivo nell'albergo del quartiere Parioli che ospita i tedeschi. Intervistato da Kicker il marocchino ha detto: «Sono incredibilmente orgoglioso di tornare all'Olimpico come giocatore del Bayern. Sarà un punto saliente della mia carriera, anche se mi aspetta un clima caldissimo». Intanto però Agipronews riferisce che i bookies inglesi quotano l'addio al Bayern di Benatia, soprannominato “scaldapanchine” dalla stampa tedesca, è data solo a 1,20. Destinazione più probabile? Proprio la Roma a 5.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Ottobre 2014, 08:50
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