Niente calcio per i baby calciatori stranieri under 14. La Federazione Italiana Gioco Calcio, FIGC, ha rimosso la norma sul cosiddetto Ius Soli Sportivo. La disciplina introdotta nel 2016 dal Coni, consentiva ai bambini stranieri residenti in Italia di poter essere tesserati come italiani e partecipare ai campionati di calcio locali.
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Norma modificata
Fino allo scorso 22 settembre scorso era in vigore lo Ius soli sportivo, che sanava l’assenza di leggi in materia, ma a pochi giorni dal calcio d'inizio, la nuova normativa della Figc richiede una documentazione particolare per i bambini extracomunitari dai 10 anni in su, da richiedere direttamente alla sede centrale di Roma.
La nuova norma, pubblicata dalla Figc, richiede la stessa documentazione per il primo tesseramento di tutti i baby calciatori dai 10 anni in su, indifferentemente se i calciatori siano appena arrivati nel nostro paese, siano qui da tempo o nati qui.
Caso unico
A Reggio Emilia, c'è un caso emblematico, di una società sportiva, Progetto Aurora, che ha dovuto ritirare tutta la squadra, perché oltre la metà dei giovani atleti, 8 su 15, sono figli di genitori stranieri e che ora secondo la Figc, c'è necessità di una documentazione aggiuntiva, che allunga i tempi di "ingaggio" di circa due mesi, il tempo burocratico per ottenere il lascia passare e partecipare al campionato.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Ottobre 2023, 14:59
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