I Coldplay stregano San Siro: due ore di show fantascientifico. E Chris Martin canta 'O mia bela Madunina'

In tribuna d'onore, Gwyneth Paltrow con i figli Moses ed Apple avuti con Chris Martin, ma anche Paolo Maldini e Zlatan Ibrahimovic

I Coldplay stregano San Siro: due ore di show fantascientifico. E Chris Martin canta 'O mia bela Madunina'

di Rita Vecchio

“Tutti sono alieni da qualche parte”. Pure i Coldplay che ieri sera a Milano hanno letteralmente infiammato lo stadio San Siro per la prima data di quattro. Degli extraterrestri nelle varie tappe del “Music Of The Spheres” (quella al Meazza è stata la #92). Lo slogan, Everyone is an alien somewhere, diventa profezia che si auto avvera.

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La band inglese, composta da Chris Martin, Jonny Buckland, Guy Berryman e Will Champion, sa come travolgere il pubblico. Lo trascinano, come extraterrestri che gravitano nello spazio. I Coldplay orbitano nell’universo delle loro canzoni, metaforicamente rappresentate dai pianeti che si muovono intorno al palco/Sole. Lo stesso della scenografia curvilinea del world tour che dopo il tutto esaurito allo Stadio Maradona di Napoli (97mila in due giorni), conterà a Milano un totale di 224mila spettatori. Secondo i dati del promoter LiveNation, infatti, sono 56mila a spettacolo (si bissa stasera, poi il 28 e il 29 giugno), con un record di biglietti venduti (7 milioni) in tempi fulminei.

 

UNO SHOW FRENETICO 

Ad anticipare il loro arrivo sul palco, in tutte le quattro date milanesi, Mara Sattei e la band scozzese Chvrches. Sono le 21:17 quando i Coldplay si fanno annunciare, preparando all’idea green che muove lo spettacolo. Escono dalla botola sulla note del Flying Theme di E.T., Chris Martin bacia il palco, i braccialetti led dati all’entrata lampeggiano di rosso e al suo "3-2-1", il via. 

Uno show frenetico e immersivo quello dei quattro amici insieme dai tempi della University College di Londra, di quando iniziarono a comporre i primi spariti, ispirati dai Beatles. Si parte con “Higher Power”, dall’ultimo album che, con quasi 2 milioni di copie vendute in tutto il mondo, dà titolo al tour. Due ore di concerto in cui a incalzare la scaletta ci sono sì i Coldplay con la loro musica, ma anche l'atmosfera che abbatte la distanza con il pubblico. L’interazione tra artista e spettatore è totale.

Il sistema solare riprodotto con enormi palloni, grandi maschere aliene, la bandiera arcobaleno e fiamme su “People of the Pride”.

C’è l’infinito, l’evoluzione, la positività, l’amore, lo spazio tempo. «Grazie mille, amici. Siamo felicissimi di avervi qui. Grazie per essere arrivati nonostante il traffico, il caldo e lo stress di un grande concerto. Benvenuti a tutti». E' l'italiano incerto di Chris Martin a dare la spinta definitiva a un’energia trascinante già dalla prima nota. 

Dal concetto fantascientifico su cui si muove la scenografia, il risultato è una festa galattica, o dei sensi (come l’hanno definita i giornali inglesi). Un’ellittica di successi che ruota attorno a 24 brani di uno show diviso in 4 atti, in cui è immancabile il falsetto di Martin. Un viaggio dai “pianeti” a “casa”, che attraversa la “luna” e le “stelle”. "The Scientist", con Martin solo al piano, "Fix You", "Viva La Vida", "A Sky Full Of Stars" (sui cui si inivta il pubblico a non usare i cellulari), "My Universe", "Paradise", "Sunrise" (con  il violino di Davide Rossi che accompagna il discorso di Luis Armstrong) fino a "Biutyful". Non è mancato l'omaggio alla città. Se Napul'è era stato intonato due sere fa nello stadio partenopeo, a Milano non poteva mancare “O mia bela Madunina”.

GREEN

Un concerto ecosostenibile. Lo stage è costruito con materiale riciclabile e riutilizzabile, bambù, legno, acciaio, con pannelli solari ed energia prodotta dagli spettatori (c’è chi salta su pedane cinetiche, c’è chi pedala sulle cyclette), mentre nel backstage c’è un un generatore che funziona con olio da cucina. Così come i braccialetti Led realizzati con materiali vegetali (da restituire all’uscita), i coriandoli biodegradabili e i fuochi d’artificio, rigorosamente senza sostanze chimiche. 

Per il resto è pura magia, spettatori in delirio. C’è l’ex moglie di Martin, Gwyneth Paltrow (circondata da guardie del corpo) con i due figli avuti insieme. E c’è la fidanzata, Dakota Johnson. Ci sono Achille Lauro, Paolo Maldini e Ibrahimović, Miriam Leone, Federico Rossi, Sangiovanni. «Diventeremo un fenomeno, avremo un successo enorme» diceva Chris Martin. Era il 1998, aveva 21 anni e la consapevolezza che ci sarebbero riusciti. E ancora oggi, come ieri, “A head full of dreams”: la stessa testa piena di sogni.


Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Giugno 2023, 16:57
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