Lo diceva lui stesso: The Times They Are a-Changin'. Così, i tempi cambiano anche per lui, sua maestà Bob Dylan, re incontrastato dei cantautori di tutto il mondo, che a 79 anni ha deciso di vendere a Universal Music i diritti del suo catalogo. Si tratta di un accordo da Guinness che copre l'intera carriera del Premio Nobel, dai primi brani dell'inizio degli anni Sessanta all'ultimo album "Rough and Rowdy Ways" composto durante la pandemia. Secondo il New York Times, Universal Music avrebbe pagato oltre 300 milioni di dollari per quello che è stato definito il "Santo Graal" del rock - oltre 600 canzoni da "Blowin' in the Wind" del 1962 a "I Contain Moltitudes" del 2020 - pari per influenza e valore al catalogo dei Beatles.
"Non è un segreto che la scrittura delle canzoni è l'elemento fondamentale della buona musica e che Bob è tra i più bravi di tutti", ha detto Lucian Grainge, il Ceo di Universal Music Group annunciando la più grande acquisizione dei diritti di autore di un singolo artista. L'accordo aiuta Dylan a consolidare la sua legacy e incassare i frutti di una carriera di sei decenni che già vanta oltre 125 milioni di album venduti in tutto il mondo. Universal - scrive "Rolling Stone" - avrebbe negoziato direttamente con il cantante. Il catalogo include testi e spartiti (non le registrazioni) di brani iconici come "The Times They Are A-Changin'", "Forever Young" e "Like a Rolling Stone", più alcune canzoni scritte da Dylan con altri musicisti e solo uno, "The Weight" di Robbie Robertson registrato con la Band, di cui il Premio Nobel per la letteratura non è autore, ma di cui detiene ancora i diritti.
Le canzoni di Dylan sono state riprodotte oltre seimila volte da innumerevoli artisti in decine di paesi, tra cui Jimi Hendrix con la 'cover' di "All Along The Watchtower".
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Dicembre 2020, 19:16
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