Italia, livelli minimi di assistenza sanitaria solo in
8 regioni. Bene il Veneto, male dal Lazio in giù

Italia, livelli minimi di assistenza sanitaria solo in ​8 regioni. Bene il Veneto, male dal Lazio in giù

di Antonio Caperna
ROMA - Una sola regione italiana, il Veneto, promossa a pieni voti, altre sette (tutte del Nord eccetto la Basilicata) comunque soddisfacenti, altre otto (tra cui spicca il Piemonte e il Sud) sono rimandate. il risultato della verifica adempimenti 2012 per garantire i Livelli essenziali di assistenza in Italia.



Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria e appunto Basilicata, pur se generalmente adempienti, devono attuare quanto previsto per la riorganizzazione e la messa in sicurezza dei punti nascita.



Il Veneto invece ha superato tutti gli adempimenti. Per l'anno 2012 ne sono stati certificati ben 38, di cui alcuni articolati in più sezioni, per un totale di 48 valutazioni. Le 16 regioni sono a statuto ordinario più la Sicilia, ossia quelle che hanno accesso al «fondo sanitario» e che vengono private del 3% di questo se risultano inadempienti.



Man mano che si scende al Sud la situazione peggiora. Campania, Lazio e Molise evidenziano ancora criticità per l'appropriatezza dell'assistenza ospedaliera, l'assistenza ai malati terminali, la riabilitazione, l'attività trasfusionale e al percorso nascita.



Qualche miglioramento per l'assistenza ospedaliera in Abruzzo «ma persistono criticità» per quanto riguarda, tra l'altro, l'«emergenza urgenza». In Calabria la riorganizzazione complessiva della sanità «ha portato ad un decremento dei ricoveri a rischio di inappropriatezza».



Restano i nodi di assistenza territoriale, rete dei laboratori, prevenzione e, anche qui, emergenza urgenza. Migliora l'assistenza ospedaliera in Puglia e Sicilia ma permangono criticità nel percorso nascita, nella rete dei pronto soccorso e nell'assistenza territoriale. Infine, il Piemonte, unica Regione del Nord con il cartellino rosso per «inadempienze nel monitoraggio delle liste d'attesa e nell'area della prevenzione», oltre che nella contabilità. Intanto i governatori delle Regioni hanno raggiunto l'accordo sul Patto della Salute.



«Abbiamo chiuso praticamente tutta la parte dove c'erano dei nodi. Non ci sono stati tagli e i costi standard sono a regime per sempre. Possiamo costruire un sistema rigoroso ma certo. Un sistema che non è contro l'industria ma a favore del paziente e rende più competitivi», ha affermato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Luglio 2014, 07:47
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