Cedolare secca affitti brevi
Forza Italia si era impuntata sull’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi. L’impasse è stato superato con un accordo per cui la cedolare per gli appartamenti affittati al 26% scatterà solo dal secondo appartamento affittato. Inoltre, secondo quanto riportato dal vicepremier Antonio Tajani, la proposta di FI su «un codice identificativo nazionale da utilizzare obbligatoriamente per gli affitti brevi e per le offerte tramite le piattaforme informatiche» verrà inserita in un decreto collegato alla manovra. Secondo gli azzurri il Cin farà emergere il sommerso di coloro che affittano appartamenti in nero e potrebbe portare nelle casse statali fino ad un miliardo di euro.