Omicidio Tramontano, l'altra donna di Impagnatiello in lacrime: «Mi disse che aveva lasciato Giulia. E mi ha mostrato falso test del Dna»

Giovedì 7 Marzo 2024, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 15:53

L'amante del killer/4: «Chiamai Giulia, mi ringraziò»

«Quando ho chiamato Giulia lei mi ringraziò, le ho spiegato chi ero e che ero nella stessa sua situazione, lei mi ha ringraziato e mi ha detto che voleva vedermi, mi ha detto che ci dovevamo vedere quello stesso giorno e lui ha scoperto che avevo parlato con lei ed era incazzato, mi ha detto 'ti metti a chiamare Giulià». Così l'altra ragazza di Alessandro Impagnatiello ha raccontato la telefonata che fece a Giulia Tramontano, che lei incontrò poche ore prima che la 29enne incinta al settimo mese tornasse a casa e venisse uccisa a coltellate dal barman. «Avevo deciso di dire a Giulia quello che volevo farle sapere, che ne avevo abbastanza delle bugie di lui, ho deciso che lei doveva sapere, lui continuava a negare tutto nonostante le prove che avevo», ha aggiunto. Prima del 27 maggio, giorno dell'omicidio, «l'ho affrontato e gli ho detto che sapevo tutto e volevo finire la relazione, siamo tra il 20 di maggio e il 27, forse il 24, 25, e lui mi disse che voleva parlarmi della sua situazione e continuava a negare, a dire che non era il padre del bimbo, anche se avevo scoperto che il test del Dna era falso. Diceva che non stava più con Giulia», ha proseguito la testimone. «'Se non ci credi che non è figlio mio chiama Giulià, mi minacciò così. Ma io avevo già deciso di chiamarla e l'ho chiamata», ha detto ancora la 23enne. «Quando lui ha capito che Giulia stava venendo sotto l'hotel a parlare è uscito prima dal lavoro - ha spiegato - Noi gli avevamo anche proposto di partecipare al nostro incontro»

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