Claudio Baglioni, congedo commosso: «Chiudo la carriera entro il 2026. Saluto da suonatore e non da suonato»

Sabato 20 Gennaio 2024, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 08:20

Baglioni annuncia che vuole finire la sua lunga carriera

Per comunicarlo, Baglioni invita i giornalisti ad Assago Forum, prima dell’esordio della prima data milanese di “aTUTTOCUORE tour” (20, 21 e 22 gennaio e 5 e 6 febbraio), live che avrà il suo gran finale a Roma il 26 febbraio al Palazzo dello Sport. Nel mezzo, il concerto del 14 febbraio trasmesso su Rai1. «Voglio chiudere da suonatore e non da suonato. Così chiamo il mio giro d'onore. Vorrei cantare e suonare ancora per mille giorni e concedermi, senza affanni e rallentando, un ultimo grande applauso in mezzo alle tante persone che mi hanno seguito. Chiuderò entro il 2026, con una serie di progetti. Tutti ultimi giri». Un congedo definitivo «con i sottotitoli» dello spazio-tempo di un «artista, di un artigiano, di un artefice e di maestro del proprio pubblico» che si prepara «al canto alla rovescia (e non un conto alla rovescia) dell’addio alle scene».

Sono passati 60 anni dal primo concerto sul piccolo palco di Centocelle per il Festival delle voci nuove di San Felice da Cantalice, il quartiere natio. Era il 1964. «Di primati ne ho raggiunti tanti. Prima non ci facevo caso. Facevo lo snob o il finto modesto», ma ci sono stati 60 milioni di copie vendute in tutto il mondo in 12 album registrati dal vivo e 17 in studio, tra i quali “La vita è adesso”, con 4 milioni e mezzo di copie vendute, «il disco più venduto di sempre del mercato italiano». Ed è Sony Music che contestualmente annuncia l’acquisto dell’intero catalogo. La vita è adesso, appunto, «anche se ho pensato al dopo e al prima». Sessant’anni di curve alte e basse, di «successi grandi e di successi minori», ma «dal ring si scende sempre quando si è vincenti». Sessant'anni in corsa. «Un lavoro non usurante - sottolinea - dire che ho fatto un lavoro pesante sarebbe un’offesa. Rispetto agli stipendi italiani io non mi posso proprio lamentare».

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