«A Gaza nessun genocidio», scontro, dimissioni e polemiche nell'Anpi Milano. La comunità ebraica: «Preoccupati per la deriva»

Lunedì 4 Marzo 2024, 21:10

«La parola utilizzata anche dal Tribunale dell'Aja»

«Non sono più d'accordo con la linea dell' Anpi nazionale, non mi riconosco nell'uso del termine genocidio per la tragedia umanitaria che sta avvenendo a Gaza». Spiega in un'intervista a Repubblica Roberto Cenati ex presidente dell' Anpi di Milano che si è dimesso in polemica con la posizione dell'associazione che ritiene che a Gaza sia in corso un genocidio.

«Per il 9 marzo Cgil e Anpi hanno convocato una manifestazione nazionale a Roma per impedire il genocidio. Con quel termine si intende lo sterminio pianificato a tavolino di un intero popolo - prosegue -. Quello che avvenne dunque nella Shoah, con le camere a gas, i forni crematori, sei milioni di morti. Per quanto condannabile ed esecrabile la strage in corso a Gaza, non si tratta di una cosa analoga».

Il presidente dell' Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo ha replicato che la parola genocidio è stata utilizzata dal Tribunale dell'Aja. «Quella parola è stata estrapolata dall'istruttoria del Tribunale, ma non mi risulta ci sia già una sentenza - spiega Cenati in un'intervista al QN - . Detto questo, io ho deciso di non allinearmi al pensiero unico e di essere coerente con le mie idee: non avrei potuto partecipare alla manifestazione del 9 marzo da presidente dell' Anpi milanese. Resterò nel Comitato provinciale, ma non più in prima linea».

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