Alessandro Maja, confermato l'ergastolo al processo d'appello. Lui: «Confido nel perdono di Gesù»

Mercoledì 14 Febbraio 2024, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 12:52

Il pg: confermare ergastolo

Confermare la condanna all'ergastolo, già stabilità in primo grado dalla corte d’Assise di Busto Arsizio (Varese), per Alessandro Maja accusato del duplice omicidio della moglie Stefania e della figlia Giulia di soli 16 anni e del tentato omicidio del figlio Nicolò, 23 anni, che porta ancora i segni dell'aggressione. È la richiesta pronunciata in aula dalla procuratrice generale di Milano Francesca Nanni che chiede la non riapertura del dibattimento, anche rispetto alla richiesta di perizia psichiatrica da parte della difesa dell'uomo, residente a Samarate, che la notte tra il 3 il 4 maggio 2022 ha infierito, a colpi di martello, contro la sua famiglia.

Nel suo intervento la rappresentante dell'accusa Nanni ripercorre quanto avvenuto nella villa la notte tra il 3 e il 4 maggio del 2022, quando l'imprenditore Alessandro Maja uccide i suoi familiari - si salva solo per caso il figlio Nicolò - e si rende protagonista «di un'azione gravissima, di altissimo disvalore morale. Cosa c'è di più grave che aggredire addirittura i propri figli? Agisce nella sua casa, di notte, al buio, uccide i suoi figli, lui che doveva dare loro protezione. Per questo chiedo la conferma della sentenza di primo grado».

Per la procuratrice che poco peso dà alla confessione fatta «in una situazione con prove schiaccianti» - è corretto contestare l'aggravante di aver commesso il fatto nei confronti dei figli, così come è giusto non aderire alla richiesta di perizia psichiatrica della difesa. «La situazione del condannato è stata inquadrata dal perito come di un disturbo dell'adattamento in un soggetto con profili narcisistici, ritengo che questa conclusione sia corretta» chiosa la pg Nanni che chiede la conferma dell’ergastolo.

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