Airbnb, la guardia di finanza sequestra 779 milioni di euro: «Ha evaso tasse per quasi 4 miliardi in Italia». L'azienda: agito secondo la legge

Lunedì 6 Novembre 2023, 19:49 - Ultimo aggiornamento: 22:47

Il gip: ritenuta non applicata

Il colosso americano, spiega il giudice, «avrebbe dovuto applicare la ritenuta» della cedolare secca (il 21%) su un imponibile costituito dagli importi versati dagli utenti-ospiti e poi "trasferiti" dalla compagnia irlandese, che gestisce i ricavi per l'Europa, «ai singoli host», ossia i locatari, al netto della commissione incassata da Airbnb, attorno al 4%. Nel corso delle verifica fiscale della Gdf, iniziata nel maggio del 2022 e che si è conclusa il 18 maggio del 2023, Airbnb in memorie depositate «ha continuato a sostenere 'di non essere soggetta all'obbligo di applicare la ritenuta'» e «nei fatti non ha mai applicato, né tutt'oggi applica, alcuna ritenuta sui canoni percepiti dalle locazioni brevi».

Per difendersi dalle contestazioni, in particolare, la società ha sostenuto la tesi di una «generalizzata presunzione di imprenditorialità in capo ad ampie categorie di host». Secondo Airbnb, in pratica, da «sostituto di imposta» la società avrebbe potuto vagliare «caso per caso se l'attività di locazione a breve termine 'rientri nell'esercizio dell'attività di impresa e, quindi, se l'host sia soggetto o meno alla cedolare secca'».

E così ha indicato che non erano soggetti all'applicazione della cedolare secca «i titolari di partita Iva», gli host che hanno «effettuato prestazioni di valore pari o superiore a 65mila euro» e coloro che «forniscono servizi di alloggio simili a quelli alberghieri», come i servizi di pulizia e lavanderia. E ancora gli «host professionali», definiti così secondo "parametri interni" di Airbnb, e i locatari con «annunci per più di quattro appartamenti». Tutte categorie di host queste, come altre sempre indicate dalla società, per le quali non si doveva applicare l'imposta. Diversa, invece, la linea della Gdf, della Procura e infine del gip di Milano, basata sulla giurisprudenza citata nel provvedimento di sequestro.

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