Cinquemila casi in più dall’inizio dell’anno. Cioè, in poco più di due mesi. E quasi 3mila soltanto nelle ultime settimane. Complici le varianti al Covid (in testa quella inglese), si registra nella Capitale un boom di positivi tra i ragazzi: secondo la federazione dei medici pediatri, sono 15mila i giovani e i giovanissimi nella fascia tra gli 0 e i 16 anni che finora hanno contratto il Covid, il 2 per cento del totale dei residenti.
Una grana in più per il Lazio, che deve fare i conti con una nuova salita dei casi di Covid. L’ultimo bollettino segnala che, a fronte di 38mila test totali, si sono avuti 1.654 casi positivi (+223), 22 i decessi (-6) con 1.333 i guariti. Soltanto nella Capitale sono 751 i nuovi infettati. Soprattutto aumenta il ricorso all’ospedalizzazione (da 2049 a 2076 ricoveri nelle ultime 24 ore) e alle terapie intensive (da 261 a 267).
Tornando al boom di positivi tra gli under 16, come detto, fino al 2020 il conto si era fermato a quota 10mila. «Soprattutto - spiega Teresa Rongai, pediatria e presidente capitolina del Fimp - negli ultimi giorni riscontriamo anche casi di bambini positivi in età da scuola materna: cioè tra i 3 e i 6 anni. Ed è un dato altamente sorprendente, perché in passato difficilmente si sono avuti bambini così piccoli che si sono contagiati». Su quindicimila infetti totali gli under 6 sarebbero qualche centinaia. «Saranno numeri molto risicati, è vero, ma per fare capire l’eccezionalità e la velocità del fenomeno, parto dalla mia esperienza personale di medico: io lavoro a San Giovanni, un’area dove il virus sta circolando meno che in altri quartieri, e la scorsa settimana mi hanno segnalato che si erano infettati due bimbi di una scuola dell’infanzia della zona. Non era mai successo nei mesi precedenti».
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Gli effetti sulla Dad
Le autorità sanitarie fanno presente che il dato di 15mila positivi va preso con le molle, perché in molti casi - vista la resilienza dei più giovani - i ragazzi, asintomatici, sono guariti prima che i medici riscontrassero l’infezione. Finora sono state 400 le scuole a Roma che hanno registrato dei focolai, mentre dall’inizio dell’anno le Asl ne hanno chiuse una quindicina, tre soltanto nell’ultima settimana.
Poi c’è la questione sanitaria. «Rispetto al passato - aggiunge la pediatra Rongai - anche i ragazzi presentano con più facilità sintomi: febbre, mal di gola, dolori addominali nei più grandi, ma queste conseguenze spariscono presto, infatti notiamo che l’antigene rimane più a lungo dell’organismo dei sintomi stessi. In ogni caso, non registriamo ricoveri in ospedale». Dietro questo boom di infetti ci sono sicuramente le varianti al Covid. Uno studio condotto dal policlinico Gemelli in collaborazione con la Fimp ha dimostrato che nella fascia tra 5 a 18 anni, anche a 5 mesi dalla guarigione, un terzo dei pazienti accusa ancora sintomi come dolori muscolari, cefalee o insonnia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Marzo 2021, 11:49
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