Viene dimesso dal pronto soccorso dell'ospedale San Camillo dove era arrivato la mattina in ambulanza a seguito di una caduta, ma non fa nemmeno in tempo a rientrare in casa che, dopo una decina di minuti, smette di respirare tra le braccia della sorella, in auto. Il dramma è avvenuto venerdì pomeriggio in via Porzio, al Trullo. Angelino Preciutti, 65 anni, elettrauto in pensione, è morto sotto l'abitazione che divideva con l'anziana madre e un'altra sorella dopo la scomparsa della moglie. A nulla sono valsi i disperati tentativi del personale del 118 per rianimarlo, non è rimasto che constatarne il decesso, annotato, come spiegano i familiari, alle 18.45.
«Già durante il breve tragitto - racconta la sorella Nadia, che non si dà pace - mio fratello stava molto male. Quando me lo hanno riconsegnato al pronto soccorso aveva le labbra bianche e disidratate, il fiato corto. Ma pensavo che fosse dovuto alla costola incrinata di cui mi aveva parlato al telefono la dottoressa che lo ha dimesso. Invece a ogni buca era un sussulto. Nel breve viaggio da Monteverde più volte mi sono dovuta fermare e Angelino, che odiava gli ospedali, questa volta mi chiedeva: perché mi hanno fatto uscire?».
I SINTOMI
Le condizioni fisiche di Angelino, a dire il vero, erano provate da tempo. Da sei anni combatteva la sua guerra contro una mastocitosi che lo aveva debilitato. «Una battaglia che portava avanti con dignità seguendo le terapie - spiega ancora Nadia, 56 anni - ma venerdì mattina è caduto mentre si toglieva le scarpe e abbiamo chiamato l'ambulanza.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Settembre 2021, 18:01
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