Roma, boom di incendi per le sterpaglie. E il comune ingaggia sentinelle
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LA PROCEDURA
La procedura la spiegano proprio dagli uffici della Protezione civile. Ogni giorno, seguendo il bollettino regionale sulle aree maggiormente a rischio, si disporrà la vigilanza attiva su almeno sette dei quindici Municipi della città. Nel dettaglio, seguendo l’elenco delle zone più malandate, l’incidenza dei roghi divampati in passato e l’indice dei rischi giornalieri il controllo del territorio si concentrerà sui Municipi III, IV, VII, VIII, IX, X, XIII e XIV. A compierlo saranno i volontari che monitoreranno le aree su turni di 12 ore e potranno intervenire immediatamente alle prime fiamme con i propri mezzi, allertando tempestivamente i vigili del fuoco. Chiamati a partecipare anche gli agenti della polizia locale che per compiere le verifiche potranno richiedere una decina di droni, messi sempre a disposizioni dalle associazioni di volontariato della Protezione civile.
Eccola servita la soluzione per cercare di arginare un fenomeno che finora ha distrutto centinaia e centinai di ettari. Non tutto, per fortuna, ma una buona parte del verde di Roma oggi è questo: un enorme agglomerato di vegetazione secca, pronta ad accendersi come una torcia, complici anche il piromane di turno, gli episodi accidentali come i mozziconi di sigaretta lanciati dalle auto, il clima con temperature roventi e venti che danno supporto all’avanzata delle fiamme. Spinaceto, Castel di Guido, Monte Ciocci: questi i roghi più recenti cui si aggiungono quelli di ieri pomeriggio in via delle Capannelle e a Castel di Leva dove sono intervenute otto squadre dei vigili del fuoco. Un dato su tutti: i roghi tra le sterpaglie nel primo semestre 2020 rispetto all’anno precedente - conta il comando dei vigili del fuoco - sono aumentati del 156% passando da 1.262 episodi a 1.970.
Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Agosto 2020, 00:20
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