La decisione di accendere una stufa per scaldarsi dal freddo della notte si è rivelata fatale per una mamma con il suo bambino. Tragedia a Velletri, alle porte di Roma. I corpi della donna romena di 36 anni e di suo figlio di sei, ospiti in locali della parrocchia di San Martino di Velletri gestiti dall'associazione San Girolamo Emiliani, sono stati trovati stamattina all'interno del loro alloggio. Sul posto è intervenuta la polizia con la scientifica. Sono ora in corso indagini. Gli investigatori ipotizzano una fuga di gas.
La tragedia
A quanto ricostruito finora, mamma e figlio erano nei locali dove abitavano e ieri sera avevano acceso un 'fungò da esterno per scaldarsi. Tra le ipotesi che nella notte possa essersi spento continuando a erogare gas. Sono ora in corso verifiche per stabilire se ci sia stato un malfunzionamento. La donna era in Italia dalla primavera e da luglio viveva nei locali dell'associazione e svolgeva lavori saltuari come badante. Stamattina non riuscendola a rintracciare telefonicamente è scattato l'allarme. All'arrivo dei soccorsi per mamma e figlio era ormai troppo tardi. E poche ore prima nel bellunese una coppia di cinquantenni è stata trovata morta in un'abitazione di Arsiè. Secondo i primi accertamenti sarebbero rimasti avvelenati dal monossido di carbonio, emanato da una stufa a gas che si trovava nell'alloggio, una casa di proprietà dell'uomo, ancora in fase di ristrutturazione.
La coppia, lui 52 anni e lei 54enne, entrambi bellunesi, aveva trascorso la notte di sabato nell'abitazione. Secondo gli accertamenti compiuti dai Vigili del fuoco le cause della morte sarebbero da attribuire alla mancanza di sistemi di aerazione nella abitazione nella quale, essendo ancora in corso opere di sistemazione, non era ancora stata predisposta l'installazione di canne fumarie.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Dicembre 2020, 18:58
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