Coronavirus, mascherine esaurite ovunque: «Vanno bene anche di stoffa»
di Camilla Mozzetti
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IN CASA
E così in strada, tra le vie deserte di Roma, si incontrano anche coloro i quali indossano dispositivi non propriamente sanitari. «Ne ho fatte un po' ieri sera - spiegava Claudia alla fermata del bus in via Monti Tiburtini, mostrando la sua mascherina realizzata con la carta forno - mi sento più tranquilla anche se non è quella ufficiale, ma non si trovano e pure cercandole in rete costano tantissimo». Sull'assenza di mascherine sanitarie arriva la conferma del presidente dell'Ordine dei farmacisti di Roma Emilio Croce, mentre la Regione Lazio ha invitato le direzioni generali delle Asl a razionalizzare la distribuzione: «La situazione è seria - spiega - solo martedì scorso ho scritto alla Protezione civile della Regione Lazio per chiedere dei rifornimenti sia per i nostri colleghi e anche per i clienti». Perché le farmacie (730 a Roma, cui si aggiungono le 46 di Farmacap) restano ovviamente aperte ma hanno finito ormai le giacenze. «I grossisti da cui ci forniamo regolarmente - prosegue Croce - hanno finito le scorte». Risultato? I prezzi per quelle poche che sono rimaste, sono volati alle stelle.
LE TIPOLOGIE
Le mascherine non sono tutte uguali, quelle sanitarie afferiscono principalmente a tre categorie: «Le chirurgiche - prosegue il presidente dell'Ordine dei farmacisti di Roma - e quelle Ffp2 e Ffp3». La differenza sta, oltre che nella consistenza, anche nella durata. Le prime sono quelle che comunemente usano i chirurghi in sala operatoria e servono a trattenere le goccioline di saliva o di sudore durante un intervento. Vanno bene in questo periodo per chi ha il virus o la malattia in quanto trattengono la propagazione ma non assicurano completamente il non assorbimento dall'esterno. Discorso diverse per le seconde, che hanno una capacità di filtraggio anche in entrata molto più forte. Tutte comunque hanno una scadenza: le mascherine chirurgiche inumidendosi possono durare anche poche ore, le altre hanno un tempo variabile dalle 6 alle 8 ore. E comunque riutilizzarle non serve a nulla. Tuttavia, come ribadiscono diversi specialisti, possono andare bene anche quelle realizzate in casa purché si esca il meno possibile. Di certo, la necessità di attrezzarsi con rimedi casalinghi deriva anche dall'aumento dei costi per i dispositivi ufficiali: «Le mascherine chirurgiche da 30 centesimi l'una sono passate a 2,5 euro. Le Ffp2 e le Ffp3 da 8,59 l'una arrivano a costare anche 20 o 21 euro», conclude Croce. Il prezzo aumentato per il cliente deriva dall'aumento di costo per i rivenditori. Insomma, gli speculatori sono a monte della filiera.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Marzo 2020, 13:53
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