Arrestato lo chef molestatore terrore delle studentesse dell'università: così adescava le vittime
di Marco De Risi
LE TESTIMONIANZE
I militari hanno accertato che tra le studentesse che frequentavano le zone di Marconi, Ostiense, Piramide, via del Porto Fluviale, si era generata una forte apprensione, al punto che alcune di loro sono arrivate a pubblicare dei post sui social per avvisare del pericolo altre coetanee. In risposta, tante hanno pubblicato a loro volta dei post in cui raccontavano di essere state vittime del maniaco. I tanti allarmi pubblici hanno generato una vera caccia all'uomo. Le vittime, che hanno avuto il coraggio di denunciare le angherie subite, hanno fornito ai militari le descrizioni del ricercato, al punto che la magistratura ha emesso l'ordinanza che ne ha disposto l'arresto. Il molestatore è stato ammanettato e portato nel carcere di Regina Coeli.
«Non mi sarei mai aspettata di vivere un'esperienza del genere - ha raccontato una vittima, di 20 anni - quel tipo sembrava gentile, è come se mi avesse ipnotizzato. Mi sono ritrovata che mi baciava e mi abbracciava senza che io lo volessi. Sono fuggita ma mi ha fatto del male». Qualcuno ha anche pensato ad una giustizia fai da te e su social ha scritto che voleva «massacrare di botte il maniaco». Nell'ordinanza con cui il Gip ha disposto l'arresto del soggetto, in carcere con l'accusa di aver molestato sessualmente almeno sei ragazze dopo averle agganciate in strada o sui mezzi pubblici, ha scritto: «Il concreto pericolo di reiterazione del reato da parte dell'indagato - scrive il gip Balestrieri - è desumibile dalla modalità della condotta posta in essere che evidenzia la sua già ampiamente sperimentata pericolosità».
Il cuoco, si legge nell'ordinanza, è un «soggetto privo di qualsivoglia capacità di autocontrollo, non ha esitato al fine di soddisfare ad ogni costo la propria concupiscenza ad approcciare giovanissime avvenente studentesse universitarie o in un caso una giovane lavoratrice extracomunitaria e a violarne l'intimità baciandole o palpeggiando lei e nel caso addirittura costringendo la vittima a masturbarlo... Per questo non appare possibile applicare una misura più gradata in ragione della notevole gravità dei fatti e della assoluta mancanza di autocontrollo dimostrata dal soggetto apparentemente preda di un bisogno compulsivo».
Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Agosto 2023, 12:24
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