Sorelle rom arse vive, il fratellino di 6 anni dei killer sapeva tutto: «Voi le avete ammazzate»
di Adelaide Pierucci
Poi lo interrompe pure il padre: «Figlio mio, devi dire che sono stati il papà e la madre a causare l'incendio». I passaggi della conversazione, captati sulla roulotte dei Seferovic, sono stati ripercorsi nelle motivazioni della sentenza con la quale il gip Bernadette Nicotra ha condannato a giugno in abbreviato Lizabeta, moglie di Romano Seferovic, pure lui accusato del rogo assieme ai fratelli Jonson e Serif (i primi due fuggiti in Bosnia).
Per il giudice le intercettazioni, la circostanza che Nina abbia partecipato (su sua ammissione) al primo tentativo di dar fuoco alla roulotte degli Halilovic cinque notti prima, realizzando sempre le bottiglie molotov, proverebbe, come ricostruito dal pm Alessia Miele, l'omicidio premeditato delle tre sorelle e anche il tentato omicidio del resto della famiglia Halilovic: altri otto fratelli tutti stipati coi genitori nel camper incendiato. A inchiodare la donna del commando anche lo sfogo della suocera, la madre di Romano: «Doveva fermarlo, non accompagnarlo». Riconosciuta la crudeltà: «Le tre sorelle uccise tra i più atroci tormenti».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Agosto 2018, 09:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA