Un'ora e venti di colloquio. Tanto è durato il bilaterale a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il Presidente francese Emmanuel Macron e concluso intorno alle 15. Un faccia a faccia senza delegazioni, concentrato, pare, sul tema dei migranti e iniziato subito dopo le esequie di Stato, con rito laico, svolte a Montecitorio per il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.
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Meloni-Macro, asse sui migranti
Un segnale di disgelo dopo i tanti battibecchi che hanno caratterizzato il rapporto tra i due paesi nell'ultimo anno, specie sul tema del confine comune tra Ventimiglia e Mentone. Solo ieri poi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Parigi con la responsabile della diplomazia francese Catherine Colonna, aveva affermato che sul tema dei migranti «lavorare con la Francia è molto importante perché possiamo contribuire a livello europeo» a risolvere un «problema che non è nazionale, non è dell'Italia, della Francia o di un singolo Paese», ma è «una questione europea».
Interesse comune
Entrambi i Paesi hanno d'altronde l'interesse a disegnare un'Unione Europea meno Berlino-centrica, facendo valere gli interessi comuni sull'asse Roma-Parigi. Anche perché a gennaio ritornerà salvo sorprese in vigore il vecchio patto di stabilità, inviso sia a Meloni che a Macron. I temi per lavorare insieme, insomma, non mancano.
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Settembre 2023, 17:47
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