Stadio, ultima capriola: c’è il sì con lo scoglio per strade e trasporti
di Lorenzo De Cicco
«MOBILITÀ DA RIVEDERE»
«Il Politecnico ha dato un sì con prescrizioni sulla mobilità», confidavano ieri importanti esponenti dell’amministrazione comunale. Anche i proponenti sono stati rassicurati: dalla conferenza stampa di stamattina arriveranno «novità positive». Cioè un nulla osta al progetto, pur con una serie di rilievi sulla viabilità e i trasporti. Il massimo che l’amministrazione stellata potesse strappare, dopo la prima versione del rapporto che stroncava di netto il progetto (i docenti del Politecnico, nella bozza provvisoria, addirittura annotavano: «Sono troppo evidenti le criticità fin da ora riscontrate per fornire un giudizio positivo»).
Stamattina davanti a telecamere e taccuini, accanto a Raggi, ci sarà anche Bruno Della Chiara, il professore del Dipartimento Trasporti dell’ateneo sabaudo che ha firmato lo studio. Spiegherà lui il parto travagliato del parere, facendo luce sulle tante zone d’ombra del progetto. Andrà potenziata la malandata Roma-Lido, una delle peggiori ferrovie d’Italia secondo le classifiche del settore. Il problema è: chi ci mette i soldi? In Campidoglio dicono che spetti alla Regione, dove effettivamente sono stati stanziati 180 milioni. «Ma sono per l’intera tratta, mica per la fermata di Tor di Valle», ribattono dalla Pisana. Come a dire: i fondi regionali saranno “spalmati” su tutta l’infrastruttura - 28,4 chilometri e 13 fermate, dalla Piramide Cestia al lungomare di Ostia - non soltanto dove fa comodo ai privati per aprire lo stadio e il maxi-centro commerciale.
IL TAGLIO DELLE CUBATURE
L’altro nodo è quello dei ponti, entrambi giudicati fondamentali dalla Conferenza dei servizi per evitare che l’area intorno all’impianto finisca iper-congestionata. Il progetto iniziale ne prevedeva due: il ponte dei Congressi, pagato dal governo, e quello di Traiano, a carico dei privati. Dopo il taglio parziale alle cubature monstre operato dai grillini, a febbraio 2017, il secondo ponte è rimasto senza finanziamenti. Prima l’ex ministro Lotti e poi, di recente, il ministro Toninelli hanno detto, a parole, che potrebbe essere pagato dallo Stato. Ma non si va oltre le dichiarazioni. Mentre la Conferenza dei servizi - e forse oggi anche il Politecnico - ha detto che quel collegamento serve.
Il parere dell’università torinese non è vincolante, ma serve a Raggi per provare a compattare le truppe, la sua maggioranza sempre più disorientata e divisa, su Tor di Valle, dopo gli arresti per tangenti. C’è nervosismo, intorno al Marc’Aurelio, come si è visto ieri nella Commissione Trasparenza convocata sul tema e dove nemmeno un grillino si è presentato, così come i dirigenti competenti, istruiti via mail dal direttore generale del Comune. Non tutti, tra i consiglieri M5S, sono convinti di votare sì alla variante urbanistica. C’è chi teme nuovi strascichi, anche giudiziari. Due organizzazioni - Federsupporter e il “Coordinamento associazioni laziali per la mobilità alternativa” - hanno appena presentato un nuovo esposto in Procura accusando il Comune di «rifiuto d’atti d’ufficio» e di «omissione d’atti d’ufficio» per non avere fermato l’operazione calcistico-immobiliare dopo lo scandalo della corruzione.
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Febbraio 2019, 11:07
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