Truffa ai danni di Aurelia Sordi, chiesto
il rinvio a giudizio per dieci indagati

Truffa ai danni di Aurelia Sordi, chiesto ​il rinvio a giudizio per dieci indagati

di Mario Fabbroni
Dieci persone rischiano di finire sotto processo per rispondere del presunto raggiro ai danni della sorella di Alberto Sordi, Aurelia. Le accuse principali, formulate dopo l'inchiesta aperta quasi due anni fa a seconda delle posizioni degli indagati e sulla cui fondatezza decider il gip, sono quelle di circonvenzione di incapace e ricettazione.





Il pm Eugenio Albamonte ha infatti chiesto il processo per il factotum dell'anziana donna, Arturo Artadi (già autista dell'Albertone nazionale,) per gli avvocati Francesca Piccolella e Carlo Farina nonchè per il notaio Gabriele Sciumbata (tutti accusati di circonvenzione di persona incapace), oltre che per altri sei dipendenti di Aurelia Sordi, accusati di ricettazione. Nello specifico, si tratta di una badante, una cuoca, un giardiniere, due camerieri ed una governante. Dipendenti che, dopo gli accertamenti degli investigatori, sono risultati essere destinatari di donazioni ciascuno per un valore che va da 150 a 400 mila euro, circa 2 milioni e mezzo di euro, equivalenti al 15-20% del patrimonio di Aurelia. In pratica, la Procura ritiene che Aurelia Sordi sia stata raggirata.



Poco più di un anno fa, l'udienza tenutasi davanti al gip Alessandro Arturi dimostrò che la sorella del popolare attore romano fosse incapace di intendere e volere già dal 2011, quando manifestò fenomeni di allucinazione. tanto che i medici le consigliarono di sottoporsi a una serie di cure. Il collegio di periti (composto da uno psichiatra forense, un neurologo e un geriatra) confermò che la Sordi era affetta da demenza senile, stato che sussisteva quando - dal 2012 in poi - dispose una serie di donazioni al suo personale di servizio e firmò anche una procura per autorizzare Artali a compiere operazioni bancarie.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Settembre 2014, 10:41
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