Parcometri sabotati, gli abusivi controllano
Testaccio. I residenti: "Dove sono i vigili?"

Parcometri sabotati, gli abusivi controllano ​Testaccio. I residenti: "Dove sono i vigili?"

di Franco Pasqualetti
È una delle zone più ambite dai parcheggiatori abusivi. E poco importa se attorno ai locali di Testaccio il Comune abbia messo le strisce blu fino alle 3 del mattino: i parcometri, infatti, sono tutti fuori uso. Sabotati, secondo i residenti, dagli stessi abusivi che così hanno campo libero.





Fili divelti, display distrutti, fessure per inserire le monete tappate con la colla. Dall'ex mattatoio a campo Testaccio, passando per via Galvani, via Zabaglia e fino alle stalle delle botticelle le lucine rosse che indicano il “fuori servizio” trasformano l'area all'ombra di discoteche e pub in una sorta di presepe. «I padroni sono loro - dice Alberto T., che abita davanti al nuovo mercato - vede quel gruppetto (indicando quattro persone di colore, ndr.) quelli fanno la ronda tra via Zabaglia e il mattatoio: appena vedono un'auto avvertono i “colleghi” sulla piazza che guidano l'automobilista nel primo spazio libero. Le strisce blu? Sono inutili visto che il pomeriggio mandano in corto circuito gli impianti. Qui si paga la tariffa abusiva: dai 2 ai 5 euro».



In effetti i guasti alle colonnine sono quantomeno sospetti: «Ci dovrebbero essere i vigili tutti i fine settimana - sbotta Carla R., altra testaccina doc - questo è un racket, un'organizzazione che ogni sera raccoglie almeno tremila euro. E poi il comune ha un danno pauroso: chi paga i parcometri che questi signori distruggono ogni weekend? Basterebbero due pattuglie della municipale di ronda per reprimere il fenomeno dell'abusivismo della sosta».



E dire che i controlli, specialmente la scorsa estate, erano stati serrati: tutte le sere gli agenti del nucleo speciale denunciavano due o tre “ras” dei parcheggi: «Ma tanto è tutto inutile - si lascia scappare un agente - gli facciamo le multe che non vengono mai pagate e in poche ore sono di nuovi tutti liberi».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Ottobre 2014, 11:51
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