Roma, per i lavoratori del Fatebenefratelli
sciopero e girotondo attorno all'Isola Tiberina

Roma, per i lavoratori del Fatebenefratelli ​sciopero e girotondo attorno all'Isola Tiberina

di Lorena Loiacono
Hanno incrociato le braccia per riunirsi in girotondo lungo l'Isola Tiberina. Cos ieri mattina hanno scioperato contro il piano aziendale i lavoratori del Fatebenefratelli, l'ospedale romano con maggior numero di nascite. Si nasce, infatti, anche durante uno sciopero.





Ad animare gli animi, un buco da 270 milioni di euro che pende sull'ospedale e un piano aziendale che prevede tagli per 14 milioni di euro. Questa è la situazione in cui versa il nosocomio sul Tevere, una delle eccellenze sanitarie nel cuore di Roma. E così ieri mattina i sindacati Cgil Cisl e Ugl hanno portato in strada il personale non medico: «Oltre 350 lavoratori – ha spiegato Roberto Chierchia, segretario generale Cisl - hanno presidiato l'ingresso della struttura per lo sciopero indetto contro il piano aziendale di ridimensionamento degli organici e dei servizi.



La maggioranza era in piazza per dimostrare che il “San Giovanni Calibita” dell'Isola Tiberina non può fare a meno di 250 lavoratori messi in mobilità. Ci auguriamo che dopo la massiccia partecipazione allo sciopero, stimata al 70%, l'amministrazione ripensi il proprio piano, riapra il tavolo della trattativa e finalmente di adoperi per la composizione della vertenza».

Ma sull'adesione è guerra di cifre: «Dai primi dati – ha sottolineato la direzione del Fatebenfratelli - l'adesione sarebbe stata di circa 150 unità, ben lontani dalle 300 dichiarate. Ribadiamo che l'impegno assunto dall'azienda è quello di non intervenire sui livelli occupazionali ma di applicare le misure alternative sottoscritte con la parte maggioritaria del sindacato, volte al rilancio delle attività dell'ospedale: efficienza organizzativa, ottimizzazione delle attività in convenzione e sviluppo di quelle private, pensionamento e prepensionamento, tagli agli sprechi sono le priorità. Solo qualora fosse necessario si interverrà sui trattamenti retributivi accompagnati da forme di restituzione al termine del piano».



La direzione fa riferimento alle misure concordate con i lavoratori che hanno firmato l'accordo quadro. Da qui lo slogan dei manifestanti, stampato a chiare lettere sulle t-shirt, “Io non ho firmato”. Durante il girotondo, comunque, l'attività non si è fermata. Non del tutto: alle 10:52, proprio durante il girotondo, è nato Luca di 3,54 kg. E' stato necessario un parto cesareo d'emergenza. Unica nascita, contro le 10-12 che ogni giorno popolano l'ospedale.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Settembre 2014, 10:34
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