Mistrà e sciroppi da 140 anni: viaggio
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Mistrà e sciroppi da 140 anni: viaggio nello stabilimento Pallini

di Franco Pasqualetti
Un viaggio nelle imprese che hanno fatto la storia commerciale di Roma. Vanti del made in Italy con quel tocco di romanità che trasforma un'azienda in una realtà che tocca i confini del mondo intero. Leggo inizia oggi un viaggio nel nostro territorio, incontrando imprenditori, raccontando storie e portando i lettori in una passeggiata all'insegna del “since”.





La prima tappa di questa rubrica arriva dritta dritta sulla via Tiburtina. Per la precisione al civico 1.314. Qui c'è un'impresa che da 140 anni porta Roma e il Lazio nel mondo: la Pallini spa. L'antica Casa Pallini nasce nel 1875 ad Antrodoco ad opera di Nicola Pallini che stabilisce nella piazza principale del paese la sua casa, il suo emporio e tutte le sue attività commerciali, specializzandosi tra l'altro nel commercio dei tipici liquori e rosolii del periodo preparati dalle donne de posto in occasione delle festività.











L'azienda si sposta nella Capitale negli anni '20 e rapidamente si afferma come produttore di liquori specializzandosi in quelli a base di anice. Tra tutti il Mistrà si afferma come insuperabile correttivo del caffè. E proprio a Roma si deve uno degli aneddoti più belli. La prima sede nell'Urbe infatti era a 313 passi dal Pantheon e per rendere omaggio a questo numero particolare la Pallini ha chiamato così il suo prodotto d'elite, la Sambuca 313, appunto.



«Oggi più dell'80% del nostro fatturato - spiega Micaela Pallini, che guida l'azienda - è all'estero, in particolare in America. È lì che esportiamo gran parte dei nostri prodotti. Abbiamo voluto incentivare la forte vocazione di qualità unendola alla bellezza nel packaging. Non a caso il riscontro che abbiamo è fortissimo».



Camminando per lo stabilimento ci si rende conto (oltre all'inconfondibile profumo di Mistrà che ci accompagna appena varcato il portone e fino all'ultimo gradino sceso) dell'ordine, della pulizia, della meticolosità e nella cura anche dei minimi dettagli. Ed è questa la sfida per il futuro: «Stiamo ampliando la linea con un tocco di passato - continua la signora Pallini - l'ultima nata, infatti, è la Ferrochina Baliva. Dalla ricetta del dottor Baliva, del 1894, l'infuso a base di corteccia di china arricchito dalle virtù del ferro, premiato con 8 medaglie d'oro. Un sapore distintivo, forte e amaro per chi desidera qualcosa di più da un digestivo».



Ma Pallini non è solo un'elite nelle bottiglie alcoliche: «Abbiamo anche una linea di 32 sciroppi ideali per preparare granite, cocktail e long drink. La new entry in questa linea produttiva è il nuovo gusto ai fiori di sambuco».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Marzo 2015, 08:46
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