Mafia Capitale, Buzzi rivuole
le chiavi di casa ma il pm dice no
di Davide Manlio Ruffolo
Immediatamente nell'aula bunker, tutt'altro che piena, era calato un silenzio surreale. Il ras delle coop, inquadrato in primo piano, aveva spiegato che intendeva chiedere la restituzione delle «chiavi di casa mia, della cassaforte che è stata già ispezionata e quelle della casa di mia mamma che ha 96 anni» che gli erano state sottoposte a sequestro, un anno fa, in occasione del suo arresto. Poi, piccato, aveva polemizzato con gli inquirenti facendo notare che «ho fatto istanza il primo dicembre, ma subito dopo le chiavi sono state sequestrate ed è stato aperto un nuovo fascicolo».
Così i difensori di Salvatore Buzzi, il presunto numero due di Mafia Capitale, hanno presentato l'istanza per chiedere formalmente che le chiavi indicate dal loro assistito fossero restituite alla sua famiglia. A questo punto, sulla questione, è intervenuto il pubblico ministero Giuseppe Cascini che, con fermezza, esprimendo parere negativo sulla richiesta, aveva risposto: «Le chiavi sono state sequestrate in un procedimento separato e allo stato le chiavi sono tutt'ora sottoposte a sequestro» precisando anche che, su queste, «faremo le dovute verifiche».
Terminato il breve botta e risposta tra Buzzi e il pm Cascini, la palla è passata al presidente della X sezione penale del tribunale di Roma Rosanna Ianniello. Secondo il giudice, chiamato a decidere sulla questione, la richiesta di dissequestro non poteva essere accolta perché i beni indicati, ovvero le chiavi, sono sotto sequestro nell'ambito di un altro procedimento.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Dicembre 2015, 08:48
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