Pd, incontro e disgelo con il M5S:
"Sulla legge elettorale non siamo lontani"

Pd, incontro e disgelo con il M5S: "Sulla legge elettorale non siamo lontani"

di Alessandra Severini
ROMA - Oltre un'ora e mezzo di dialogo sulle riforme, niente toni esasperati, poche battute al vetriolo. Pd e M5s si incontrano nuovamente e sempre in streaming: c' il premier Renzi mentre la delegazione stellata guidata da Luigi Di Maio. E il disgelo sembra andare anche al di l della legge elettorale.





I grillini hanno rilanciato su preferenze e doppio turno di lista; il Pd ha concesso una mezza apertura sul ballottaggio fra liste ma frena sulle preferenze: «Non pensiamo che la preferenza sia lo strumento della democrazia – ha spiegato Renzi - ma tra averla e non averla preferiamo averla». Il M5s lo tenta: «Noi insieme al Pd abbiamo i voti per fare qualcosa di meglio». Renzi rallenta: «Bisognerà sentire anche gli altri partiti che hanno sostenuto l'Italicum».



L'offerta di fare una legge elettorale di comune accordo e magari allargare il dialogo anche alle riforme, abbandonando il patto con Forza Italia, non viene del tutto scartata dal Pd. Berlusconi promette fedeltà all'intesa, ma non vuole sentire parlare di preferenze. Difficile che Renzi tradisca l'intesa con il leader di FI, almeno finchè il Cav dimostra di saper governare il suo partito. Ma in Forza Italia i malumori si moltiplicano e Berlusconi non sembra avere lo stesso carisma di un tempo nel convincere i dissidenti. C'è poi l'incognita della sentenza d'appello sul caso Ruby, attesa per oggi. Ma è l'ossessione del tempo che tormenta Renzi. L'ostruzionismo frena la riforma in Senato e ora anche i sindaci protestano perchè poco rappresentati nel Senato che verrà.



Il premier non demorde e vuole l'ok entro 15 giorni.

Ma oltre alle riforme il premier deve pensare anche all'economia. La ripresa tarda ad arrivare, ha ammesso il ministro Padoan e quindi il governo «avrà margini più stretti» per agire. «Per la crescita non esistono scorciatoie», sottolinea il ministro, ma «non ci sarà nessuna manovra d'autunno» e con la legge di stabilità gli 80 euro del bonus Irpef diventeranno «permanenti» così come promesso.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Luglio 2014, 13:24
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