Expo, dopo il restauro riaperta al pubblico
la Sala delle Asse di Leonardo al Castello

Expo, dopo il restauro riaperta al pubblico ​la Sala delle Asse di Leonardo al Castello

di Daniela Uva
La «Sala delle Asse» leonardesca del Castello Sforzesco riapre oggi le porte ai milanesi e ai visitatori di Expo.





I lavori di restauro del disegno della sala, che proseguiranno anche dopo l'Esposizione, saranno sospesi e lo spazio sarà accessibile grazie a un parziale disallestimento dei ponteggi. Ma le scoperte di questi mesi potranno comunque essere visibili nei sei mesi Expo grazie a un progetto multimediale basato su proiezioni, ologrammi e illuminazione. In particolare, sulle pareti e sulla volta verrà proiettato un filmato che mostrerà i risultati delle immagini multi spettrali, a luce radente o in altissima definizione. Verrà mostrato il lavoro di documentazione digitale che prevede una fruizione a più livelli, da quello tecnico scientifico per gli addetti ai lavori al più divulgativo per il grande pubblico.



«Avevamo due strade davanti a noi - ha spiegato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Durante Expo potevamo chiudere tutto per i restauri come si fa di solito, oppure aprire le nostre scoperte al pubblico. Abbiamo scelto la seconda ipotesi: d'altronde Milano è la città delle sperimentazioni». «Crediamo che il Castello Sforzesco sarà sempre di più un polo di attrazione per i visitatori Expo anche grazie a questa sala», ha sottolineato Claudio Salsi, della Soprintendenza Castello, Musei archeologici e storici. I restauri, partiti a ottobre 2013, sono stati eseguiti dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze sotto la direzione del Mibact e con la consulenza di un comitato scientifico presieduto dalla Soprintendenza Castello.



Sponsor del progetto A2A e Arcus. «Con questi lavori abbiamo eliminato una coltre di degrado di questi anni e realizzato scoperte straordinarie, che hanno cambiato sin da ora la lettura complessiva dello spazio», ha aggiunto Salsi. «Per esempio si è capito che nella sala una pittura coinvolgeva tutta l'altezza delle pareti. È probabile che Leonardo - racconta l'esperto - volesse “stordire” in senso positivo chiunque entrasse per la prima volta in questo spazio e donargli la sensazione di trovarsi all'esterno».
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Aprile 2015, 10:48
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