Palazzina esplosa a Milano: "Ho tagliato il
tubo del gas, così ho ucciso tre persone"

Palazzina esplosa a Milano: "Ho tagliato il tubo del gas, così ho ucciso tre persone"
All'inizio tutti pensavano che fosse un incidente, una drammatica fatalità, una decisione crudele del destino. Ma poi, grazie alle indagini degli inquirenti è venuta a galla la verità: nessuna casualità nell'espolosione causata dal gas in una palazzina di Milano che il 12 giugno scorso ha spezzato la vita a Micaela Massena, 43 anni e a due ragazzi universitari Riccardo Magnanesi e Chiara Magnamassa

Dietro questa strage c'è lo zampino umano ed è quello di Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario di 51 anni, separato in casa proprio con Micaela Massena, con la quale condivideva un appartamento (nonostante lei avesse una releazione con un'altro uomo) e le due figlie Aurora e Linda di 11 e 7 anni, finite all'ospedale per le grandi ustioni riportate.

Ad ammettere le proprie responsabilità proprio Giuseppe Pellicanò, in una confessione incredibile riportata da Giallo: "Sono stato io a smontare il tubo del gas che ha provocato l’esplosione, ma non ho mai progettato di uccidere la mia ex compagna e le nostre figlie. La separazione mi aveva riempito di tristezza, non di rabbia", ha ammesso Pellicanò.

L'uomo, dopo il suo arresto avvenuto nei giorni scorsi con l'accusa di strage, ha iniziato pian piano a confessare particolari agghiaccianti di quel dramma. Dalle indagini dei b è emerso che già il 9 giugno scorso Pellicanò aveva dato vita ad una fuoriuscita di gas nella sua abitazione, proprio mentre moglie e figlie erano a casa dell'attuale compagno di Micaela Massena. dunque, Pellicanò stava preparandosi alla strage, poi messa in pratica tre giorni dopo? Lui nega, ma i risultati delle indagini suggeriscono di sì e gli indizi contro di lui sono molti.

Il 10 giugno, il nuovo compagno della moglie, Salvo Manganaro, collega della donna al teatro Carcano di Milano, aveva trovato la propria auto distrutta. Qualcuno aveva squarciato una gomma, divelto un retrovisore e scritto insulti sul cofano. L’uomo aveva sospettato che il responsabile potesse essere l’ex marito della compagna, anche perché proprio la notte prima Micaela Massena era andata a dormire da lui, nella loro nuova casa, sempre in via Brioschi, con le due figlie.

"Io e Micaela sapevamo che Giuseppe era infastidito, contrariato - ammette Salvo Manganaro a Giallo -. E a ripensarci, la devastazione vandalica alla mia auto appare come un avvertimento terribile. Ma non ne abbiamo capito la portata, non eravamo neppure certi fosse stato lui. Giuseppe ostentava depressione. Temevamo facesse del male a se stesso, non certo ad altri...".

E invece è andata diversamente.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Luglio 2016, 16:17
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