Frode fiscale, nei guai l'imprenditrice
e presidente Expo Diana Bracco

Frode fiscale, nei guai l'imprenditrice ​e presidente Expo Diana Bracco

di Benedetta Dalla Rovere
È accusata di aver sottratto al Fisco un milione di euro tra il 2008 e il 2013 tramite un giro di false fatturazioni. Adesso la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Diana Bracco, a capo dell'omonimo gruppo farmaceutico.





L'imprenditrice - che è anche presidente di Expo 2015 Spa e commissario generale per il Padiglione Italia - è indagata per emissione di fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita. La tesi avanzata dal pm Giordano Baggio, titolare del fascicolo, è che la Bracco abbia distratto ben 3,6 milioni di euro dalle casse di alcune società del suo gruppo per poi utilizzarle per la ristrutturazione di alcuni immobili di sua proprietà a Merate, in provincia di Lecco, Vence in Provenza, Nizza Monferrato, nell'Astigiano, Anacapri e Megeve, centro sciistico dell'Alta Savoia.



Oltre a lei sono indagati anche Pietro Mascherpa, presidente della Bracco Real Estate srl, ai due architetti, titolari dello studio di progettazione Archilabo di Monza che realizzarono i lavori, Marco Pollastri e Simona Calcinaghi. Le fatture relative alla ristrutturazione, secondo la Procura, venivano emesse con false causali, facendole risultare legate ad acquisti di macchinari e materiale per aziende.



L'imprenditrice, assistita dall'avvocato Giuseppe Bana, si è sempre difesa dicendo di non aver mai avuto intenzione di frodare il Fisco. Il suo legale, inoltre, subito dopo la chiusura delle indagini, aveva spiegato che Bracco aveva già versato circa un milione di euro all'Agenzia delle Entrate «per sanare la violazione tributaria che le veniva contestata». Scelta che può avere riflessi positivi anche sulle contestazioni penali.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Luglio 2015, 10:07
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