Acido, Martina: Temevo di perdere Alex, così ho deciso i raid -Foto

Gli agguati con l'acido agli ex erano «gesti dimostrativi, che facevo prima di tutto per me stessa, ma anche per risolvere la crisi di coppia». Martina Levato è arroccata in difesa di Alexander Boettcher. Ogni gesto, ogni parola pronunciata davanti ai giudici creano quella linea Maginot di mezze verità per mettere al riparo il compagno dalle accuse pesantissime che gli vengono mosse.

Del disegno fa parte anche la scelta di addossare a sé e al complice Andrea Magnani ogni colpa. Una strategia che non conosce cedimenti, anche se, solo a parole, Martina dice di non amare più il padre di suo figlio.
«Lanciavo acido anche per Alex - ha spiegato nel corso del processo bis a carico del compagno - per dimostrargli che ero in grado di riconquistare la mia dignità». E anche se l'aggressione” del 15 novembre 2014 a Giuliano Carparelli «non è andata a buon fine - ha aggiunto - il solo fatto di averla messa in atto mi aveva dato autostima».

Martina ha anche parlato di come Magnani le abbia proposto di vendicarsi con una pistola, ma lei voleva qualcosa di meno brutale, così ha la scelta è ricaduta sull'acido. «Mi fidavo di Magnani e della sua esperienza - ha spiegato - aveva le competenze giuste per le aggressioni». La ragazza ha parlato anche del suo rapporto con Alex. «Avevo identificato in lui l'uomo della mia vita».

«Quando ci siamo conosciuti frequentavo anche altri ragazzi - ha proseguito - ma nel momento in cui ci siamo fidanzati ci siamo veramente aperti, dicendoci tutto sulle nostre vite private. Lui mi ha detto che era sposato e io gli ho parlato dei ragazzi che frequentavo». A quel punto, però, la fiducia del broker viene meno. «Per lui era un vero affronto alla sua virilità, alla sua persona. Io avevo paura di perderlo anche perché mi ero resa conto che avevo in mano la possibilità di crearmi una famiglia ma non riuscivo a tenerla. Litigavamo sempre». E per rimediare, Martina avrebbe deciso di “punire” con l'acido gli ex fidanzati.