Quattro alpinisti uccisi dalle valanghe sulle Alpi :
due morti in Trentino, uno a Cortina e in Piemonte

Quattro alpinisti uccisi dalle valanghe sulle Alpi: due morti in Trentino, uno a Cortina e in Piemonte
MILANO - Allarme valanghe e già si contano i morti. Dal Piemonte al Trentino Alto Adige, passando per il Veneto. Uno a Cortina d’Ampezzo, un altro nel Cuneese e due sulle nevi di Brocon (in Trentino). DOPPIA TRAGEDIA IN TRENTINO Doppia tragedia questo pomeriggio, nel giro di pochi minuti, sulle nevi del passo Brocon, in Trentino: due giovani sportivi hanno perso vita, come riporta Il Corriere delle Alpi. Le vittime sono un diciassettenne lombardo che ha perso la vita a causa di una caduta durante una discesa fuori pista, nei pressi di Casa Saronnese. Mentre, sempre nella zona del Brocon, è morta una ragazza travolta con quattro amici snowboarder da una valanga.



A CORTINA MORTO UN OLANDESE Un giovane scialpinista è morto sepolto sotto una valanga a Cortina. Si tratta di un olandese di 24 anni. Salvi il padre e due suoi fratelli che sciavano con lui. La slavina si è staccata sotto il Monte Averau, vicino Passo Giau. Il cadavere è stato individuato da uno dei cani delle unità cinofile, sotto quasi due metri di neve, il corpo senza vita del ragazzo di 24 anni, coinvolto dal distacco questa mattina verso le 11.



Dopo essere sceso per una cinquantina di metri in pista, il giovane era infatti uscito in neve fresca con altri due sciatori tagliando a destra sotto il rifugio Averau. Il peso dei tre ha provocato subito la slavina che si è staccata da tutto il costone a sud, sul versante di Colle Santa Lucia, e lo ha investito. Scattato l'allarme, sul posto il 118 ha inviato l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano, poiché l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore era impegnata per un'altra valanga caduta in pista sul Faloria e provocata anche in questo caso da sciatori usciti in fuoripista, bonificata anche dai carabinieri del servizio piste e fortunatamente senza alcun coinvolto.



Sull'Averau si è poi aggiunto l'elicottero dell'Air service center, convenzionato con il Soccorso alpino, che con quello dell'Aiut Alpin ha portato in quota le squadre a piedi e le unità cinofile, che hanno iniziato a sondare la superficie (lo sciatore era senza Artva): 500 metri di fronte per 200 di lunghezza con punti di accumulo superiori ai due metri. Poco prima delle 15 uno dei cani del Corpo forestale dello Stato ha marcato il punto, dove poi è stato trovato il ragazzo. Purtroppo il medico dell'equipaggio dell'eliambulanza di Treviso emergenza, sopraggiunto in sostituzione di quello di Pieve di Cadore richiamato in Faloria per un'ulteriore valanga, non ha potuto che constatare il decesso del giovane sciatore.



TRAGEDIA NEL CUNEESE Uno sciatore, è stato travolto da una valanga che l'ha trascinato contro un albero nel Cuneese. L'uomo, che stava facendo un fuoripista, è morto sul colpo. L'incidente è avvenuto oggi pomeriggio, ad Argentera, in valle Stura (Cuneo). Difficile il recupero della salma per le avverse condizioni meteo. L'uomo, P.
A., 47 anni, di Wimbledon, è morto sul colpo: era in una comitiva di dieci scialpinisti, tutti inglesi e attrezzati con l'Artva, il rilevatore che permette una rapida localizzazione, e l'airbag, che consente a chi è travolto di "galleggiare" sopra una slavina. L'incidente è avvenuto oggi pomeriggio ad Argentera in valle Stura, nel Cuneese: il gruppo, nonostante il rischio forte di distacchi di neve segnalato in tutto il Nord dopo le ultime nevicate, stava percorrendo un itinerario fuoripista in una pineta tra l'area del campeggio e la seggiovia




ALTRI INTERVENTI IN TRENTINO La valanga che nel pomeriggio ha provocato un morto sulle montagne del Trentino, mentre un'altra persona ha perso la vita sciando fuori pista, non è stata l'unica. Sono stati infatti numerosi gli interventi del Soccorso alpino in questa giornata, in cui il pericolo valanghe era stato segnalato moderato in crescita a forte, cioè di grado 3 in crescita a 4 in una scala da 1 a 5. Verso 12.15, si era verificato un altro intervento per una valanga in alta Val di Fassa, a Forcella Pordoi, a quota 2.500 metri, dove cinque sci alpinisti sono rimasti coinvolti in un distacco di un grosso accumulo di neve ventata, che ha provocato una valanga di circa 100 metri di fronte, per una lunghezza di circa 300 metri. La massa nevosa ha semisepolto uno degli sci alpinisti, un ragazzo straniero, tirato fuori dagli stessi compagni. Scattato l'allarme, è stato inviato sul posto l'elicottero con a bordo il tecnico di elisoccorso del Soccorso alpino Trentino, il personale medico e infermieristico, un'unità cinofila del Soccorso alpino trentino e circa 10 tecnici della Zona operativa Fiemme-Fassa, che hanno bonificato tutta la valanga per escludere il coinvolgimento di altre persone. Le operazioni hanno dato esito negativo. Altro intervento questa mattina sulle Maddalene, per una scialpinista di Brescia che si è procurata una frattura a una gamba mentre praticava scialpinismo insieme ad altri amici. L'incidente è avvenuto tra la Vedretta Alta e il Monte Ometto. Sul posto è intervenuto l'elicottero e i tecnici del Soccorso alpino della Zona operativa Val di Non Sole. Il Soccorso alpino-Servizio provinciale Trentino raccomanda massima prudenza a seguito delle abbondanti nevicate. Il significativo trasporto eolico di neve, l'aumento delle temperature e il peso specifico del manto nevoso, determinano un pericolo marcato di valanghe (da 3 a grado 4). Il Soccorso alpino trentino consiglia di evitare di affrontare pendenze superiori a 25 gradi sensibili al distacco di valanghe o di spostarsi in zone sottostanti a tali pendii. Il pericolo è generalizzato anche nelle zone boscose. Si raccomanda pertanto di attendere qualche giorno prima di affrontare delle gite di scialpinismo o con le racchette da neve, per consentire l'assestamento del manto nevoso, non dimenticando, prima di partire, di consultare sempre le previsioni meteo e il bollettino valanghe.

Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Febbraio 2015, 09:41
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