Sparatorie sui set, la legge blocca le armi:
rischi per film d'azione e fiction come 'Gomorra'
L’Anica (l'Associazione nazionale delle industrie cinematografiche) lancia l’allarme perché la proroga concessa tre anni fa riguardo l’uso e la detenzione delle armi di scena è scaduta e inizia già a creare disagi.
LA NORMATIVA La nuova legge stabilisce delle regole che non sono in vigore in nessun altro paese del mondo e che rischiano di rendere impossibile girare scene di sparatorie e simili. La questione è che nei film, per questione di verosimiglianza, si sono sempre usate armi vere modificate dalle stesse fabbriche di armi che certificavano che gli spari sarebbero stati a salve. La modifica alla legge, secondo le armerie, rende impossibile la certificazione e da questo arriverebbe il blocco totale. Le ditte, infatti, temendo l'arresto hanno ritirato tutto il materiale di scena.
IL CONTESTO In Italia si contano 6mila armi per il cinema, gestite da quattro storiche ditte che da oltre 50 anni forniscono il materiale scenico. Si tratta di armi antiche e moderne, modificate e rese inoffensive. Le nuove specifiche tecniche, stabilite dal Ministero dell’Interno, regolamentano la detenzione e l’uso delle armi a salve, prevedendo requisiti e procedure che l’industria dell’audiovisivo giudica “tecnicamente opinabili e oggettivamente inapplicabili”.
Si prospettano così tempi difficili per tutte le produzioni italiane di azione. Fiction italiane come Gomorra – La serie, Il Commissario Montalbano, Squadra Antimafia che fine faranno? E le produzioni straniere saranno ancora interessate a girare in Italia?
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Novembre 2014, 15:34
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