Il centro si trova in aperta campagna. «Alcuni ragazzi hanno bloccato le vie d’uscita, impedendo alle macchine di muoversi - ha raccontato la Albano - Alcuni di loro erano in stato di sovra eccitazione nervosa visibile e hanno minacciato ripetutamente la responsabile della struttura. Alcuni addirittura hanno minacciato di tagliarle la gola».
«I ragazzi sanno che per legge devono rimanere 60 giorni e sono li’ dal mese di ottobre - ha spiegato il Garante all'agenzia Dire - In aggiunta va precisato che non vengono direttamente dallo sbarco, ma da permanenze anche di mesi in Calabria e sono ancora in prima accoglienza.
Anche i ragazzi che hanno inscenato questa forma di protesta sono in parte esasperati dai tempi, e in parte hanno un vissuto traumatico. Il loro viaggio lo avevano immaginato diverso. Continueremo nel nostro lavoro con le poche forze che abbiamo a disposizione. Il problema dei tempi e’ rilevante. La prima accoglienza, peraltro con questi numeri, funziona se è limitata nei tempi».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Febbraio 2017, 22:34
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