Sessant’anni di azione politica, dalla fondazione del Partito radicale alle lotte per i diritti civili in un’Italia ancora addormentata dal boom economico e dal predominio della Democrazia cristiana. Fu in prigione a Sofia nel ’68 per aver protestato contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia ma già aveva iniziato la sua battaglia per la legge sul divorzio. La vince nel 1971 e poi si impegna alla sua maniera per la vittoria del No al referendum promosso dalle forze cattoliche. Negli anni ’70 lo scontro con Cossiga e le sue leggi di emergenza fu durissimo. Grande comunicatore, determinato e audace, la sua rabbia diviene dolore quando nel maggio del '77 su ponte Garibaldi a Roma viene uccisa da un proiettile Giorgiana Masi durante una manifestazione indetta da radicali e sinistra extraparlamentare.
Poi sarà la volta della battaglia per la legge sull’interruzione di gravidanza. Non temeva critiche e sapeva difendere con fervore le sue scelte, Marco Pannella.
Anche quando nel Partito radicale si candidano le pornostar Ilona Staller e Cicciolina o quando accoglie a lavorare nella sede del partito i terroristi neri Mambro e Fioravanti. Fino alla fine, quello spirito guerriero non è mai domato. Marco Pannella continua le sue battaglie contro la fame nel mondo, la pena di morte, per i carcerati, a favore dell’eutanasia. Sempre a modo suo, parola, mente e corpo le sue armi, la sua voce inconfondibile nei monologhi su Radio radicale, le sue mille sigarette, il suo carisma. E un faro unico: la libertà.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Maggio 2016, 17:10
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