Loris, mamma esce dalla questura sorretta dal
marito. 3 incongruenze nelle prime deposizioni

Loris, la mamma esce dalla questura sorretta dal marito. Tre incongruenze nelle prime deposizioni

di Stefania Cigarini
ROMA - Un’esile figura di donna esce dalla questura di Ragusa sorretta dal marito, appare affranta e spaesata. Con lei ci sono una parente e l’avvocato.





Per la terza volta nel giro di sei giorni la giovane donna, 25 anni, ha dovuto ripercorrere ogni passo, ogni minuto di quel terribile sabato 29 novembre: dalle otto del mattino quando ha lasciato Loris, 8 anni, davanti a scuola, fino a mezzogiorno e mezza, quando è andata a riprenderlo, ma lui non c’era più. Ingoiato da un orco che uccide i bambini. Perché i racconti fatti da Veronica la madre di Loris avrebbero, secondo gli inquirenti, alcune lacune.











Nell’immediatezza disse di aver lasciato il bimbo a cinquecento metri dal portone dell’istituto scolastico; il giorno seguente, invece, solo a pochi metri. Ci sarebbe poi uno sfasamento orario tra l’affidamento del figlio più piccolo, 4 anni, ad una ludoteca e la frequentazione di un corso di cucina a Donnafugata. Ci sarebbe quindi un sacchetto della spazzatura, gettato solo nel secondo verbale e non nel primo. Particolari minuti, di una quotidianità che pochi di noi ricorderebbero il giorno seguente. Figurarsi una mamma che da allora ha visto pubblicamente radiografate le proprie intimità più crude (il rapporto con i genitori, due presunti tentativi di suicidio) tanto che la sindaco Franca Iurato ha parlato di «cannibalismo mediatico». E che ogni ora si confronta con particolari sempre più cruenti circa la morte del figlioletto.



Ieri gli inquirenti hanno precisato che Loris sarebbe stato strangolato con un grosso laccio plastico del tipo usato dagli elettricisti; e l’autopsia ancora non ha rivelato se abbia o no subito violenza. Persino le telecamere del paese di Santa Croce Camerina non hanno risolto l’arcano, non hanno dato un volto al predatore; semmai hanno complicato le cose, perché nei video che tracciano il percorso della mamma di Loris, in automobile, quel sabato mattina, del bimbo sembra non esservi traccia. Così gli investigatori le hanno chiesto, ieri, di rifare il tragitto, sperando che dai video di polizia girati in questa occasione si possa trovare uno spunto, una traccia, o eliminare ogni possibile dubbio. Allo stesso scopo la casa degli Stival è stata visitata dalla Scientifica. Sequestrato un faio di forbicine. Veronica insite, ricorda che Loris era nervoso e poco propenso ad andare a scuola, perché i compagni lo deridevano. Francesco Villardita, il legale che assiste la famiglia, ricorda che la mamma «è parte lesa e non è assolutamente sottoposta ad indagine». Della morte di Loris, al momento, è formalmente indagato Orazio Fidone, il cacciatore che trovò il cadaverino. Una atto dovuto, così come la denuncia in stato di libertà dopo che a casa gli hanno trovato esplosivi e armi non denunziate. Il mistero di fondo, quello, però, ancora rimane.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Dicembre 2014, 12:00
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