L'Europa torna a crescere, l'Italia no: aumenta la disoccupazione giovanile

L'Europa torna a crescere, l'Italia no: aumenta la disoccupazione giovanile

di Alessandra Severini
Torna a crescere la disoccupazione giovanile in Italia. Nel mese di dicembre i ragazzi fra i 15 e i 24 anni senza lavoro hanno superato la soglia del 40%. Il tasso di disoccupazione complessivo si fissa al 12%, più alto di 0,4 punti percentuali rispetto al dicembre 2015 e molto superiore a quello medio dell'area Euro (9,6%, in calo di 0,9 punti su dicembre 2015).

Mentre tutta Eurolandia dunque torna a crescere, il nostro paese stenta, anche se il tasso di disoccupazione risente della crescita della partecipazione al mercato del lavoro in Italia, in parte dovuta alla riforma delle pensioni che ha bloccato le uscite. Così i freddi dati Istat registrano un aumento degli occupati over 50, proprio perchè ormai si va in pensione sempre più tardi, mentre i giovani sembrano sempre più i grandi assenti dal mercato del lavoro. L'occupazione della fascia dei giovanissimi è sostanzialmente ferma, mentre deboli segnali positivi arrivano per la fascia dai 25 ai 34 anni con +46.000 unità rispetto a novembre.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha commentato i dati sottolineando che tra febbraio 2014 (quando entrò in carica il Governo Renzi) e dicembre 2016 «l'occupazione è aumentata di 602.000 unità». Un dato che non allontana le preoccupazioni dei sindacati che chiedono al governo un piano straordinario per l'occupazione.
«Il lavoro dei giovani afferma la leader Cisl, Annamaria Furlan - deve diventare la priorità del Governo, delle forze economiche e sociali e di quanti hanno responsabilità istituzionali a tutti i livelli». Per di più l'Italia rischia di rimanere la Cenerentola d'Europa.

Le economie degli altri paesi dell'area euro, infatti, stanno ripartendo, come dimostrano i dati Eurostat che danno un Pil 2016 pari all'1,7% per tutta Eurolandia. A crescere non è solo la Germania, ma anche la Francia (+0,4% nell'ultimo trimestre 2016) e la Spagna (+0,7%). E sulla crescita italiana pesa la correzione dei conti pubblici chiesta dall'Europa. Il governo dovrà inviare entro oggi la risposta a Bruxelles. L'intenzione è evitare un aumento delle tasse, e in special modo dell'Iva, che avrebbe effetti depressivi su consumi e economia e ricorrere ad nuova stretta contro l'evasione fiscale. In ogni caso raggiungere i 3,4 miliardi di aggiustamento richiesti dall'Europa non sarà un'impresa semplice.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Febbraio 2017, 08:46
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