Ermes, papà 40enne di due figli è scomparso. Grido di dolore della compagna: "Vi prego cercatelo ancora" -Foto

Ermes, papà 40enne di due figli è scomparso. Grido di dolore della compagna: "Vi prego cercatelo ancora"

di Mario Battiston
BELLUNO - Un allontanamento volontario: così la magistratura considera la sparizione di Ermes Franzogna, 40 anni, di Campedei. L'uomo, padre di due figli, operaio, non dà più sue notizie da giovedì 26 dopo l'ultima telefonata fatta con la compagna Desy Brancher. «Torno tra mezz'ora» le aveva detto al telefono.
 


Nella loro abitazione di Campedei le ore diventano sempre più angoscianti, mentre le ricerche sono state sospese. Abbiamo raggiunto la casa dei Franzogna, dove con Desy ci sono anche la mamma di Ermes, Giovannina Dal Mut e il papà di Desy, Gildo Brancher.

 
 


Signora Brancher, quando ha sentito Ermes per l'ultima volta?
«Ho sentito Ermes giovedì scorso - racconta la donna -; quella sera si era fermato al bar di Morgan e poi al bar Da Canton in località Niccia, da dove è partito alle 21 circa per arrivare al bar sul San Boldo alle 22. Un'ora di viaggio per coprire quel breve tratto è decisamente troppo, deve essere sicuramente successo qualcosa di misterioso che non riesco a spiegarmi. Giovedì sera ero andata a letto pensando che tornasse, ma invece il giorno dopo non c'era, e il suo cellulare non dava segnali. L'auto, un Fiat Doblò, è stata ritrovata sulla strada sterrata detta delle Caldelle sabato 28 gennaio».

In che stato era l'auto ritrovata? 
«I copertoni erano consumati fino alla tela e la frizione non funzionante. Queste non sono le sue abitudini. Primo, non è un frequentatore del bar sul San passo Boldo; secondo, in caso di un guasto all'auto avrebbe sicuramente chiesto aiuto. Insomma, quella sera ha fatto una serie di cose che non rientrano nelle sue abitudini».

Che idea si è fatta?
«Secondo me è successo qualcosa di particolare, che non so spiegarmi. Ma c'è un'altra cosa, quella sera dopo la mia telefonata, lui ne ha ricevuta di sicuro un'altra, ma non sappiamo da quale persona».

Si sa se il cellulare di Ermes abbia agganciato qualche cella telefonica?
«Mi dicono che si tratta di un allontanamento volontario e che per questo motivo non è possibile effettuare i controlli. Lo so che è una questione di privacy, ma lui manca da casa ormai da sei giorni. Per questo faccio appello alla magistratura affichè si possa arrivare a controllare il cellulare per sapere chi ha parlato con lui dopo di me». 

E i bambini come stanno?
«Cerchiamo di distrarli in ogni modo. Come ogni giorno vanno a scuola. Ma sono al corrente di quanto accaduto al loro papà e così è necessario fare di tutto per distrarli».

Pesante di contattare la trasmissione Chi l'ha visto?
«No, non per ora. Non vorremmo creare troppo movimento di persone in casa. Dobbiamo cercare di tutelare al massimo i bambini che hanno 7 e 5 anni».

La mamma di Ermes sembra trovare un po' di conforto in ricordando le parole dei carabinieri: «Mi hanno detto - racconta la Dal Mut - che non hanno mai visto un cosi vasto dispiegamento di forze sul territorio: volontari della

Protezione Civile, del Soccorso Alpino, Vigili del fuoco, gente comune che sta cercando Ermes in ogni angolo del territorio». 
«Giovedì 26 - conclude il papà di Desy riferendosi ad Ermes - abbiamo sistemato legna quasi tutto il giorno, aveva comprato una catena nuova per la motosega, avevamo finito il lavoro, per me era tranquillo come sempre, non c'era nulla che facesse pensare ad un allontanamento».
Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Febbraio 2017, 19:44
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