Suore violentate e massacrate in Burundi:
accuse a padre Claudio, prete friulano

Suore violentate e massacrate in Burundi: accuse a padre Claudio, prete friulano

di Antonella Lanfrit
UDINE - Mamma Rosa nella casa di Melarolo di Trivignano Udinese, dove il figlio missionario in Burundi le telefona quasi ogni sera per sentire come sta, non perde la serenità di fondo che le deriva «dall'averne passate tante». Nemmeno ieri, quando i media in Italia rilanciano che suo figlio, padre Claudio Marano saveriano da trent'anni in quel Paese africano, è stato chiamato in causa nell'inchiesta per la morte delle tre suore saveriane barbaramente assassinate 2014 a 400 metri dalla sua missione.



La signora Rosa quelle suore le conosceva, con il figlio sono tornati su quell'eccidio in questi mesi: «Non salterà fuori chi ha davvero commesso quegli omicidi, mi ha ripetuto Claudio», ricorda ora la mamma, avvalorando ciò che da subito i più avevano sospettato e cioè che l'arresto di un malato psichico a poche ore dall'accaduto, non poteva essere risolutivo.



Ora la magistratura locale intende chiarire la posizione di padre Claudio, dopo che un testimone pentito, già appartenente ai servizi segreti, ha raccontato di aver partecipato all'esecuzione delle religiose perché sapevano troppo di traffici di medicinali e di lotte di potere. «Io non c'entro assolutamente nulla», ha affermato padre Claudio, raggiunto ieri in Burundi. A



lla mamma domenica sera non ha detto nulla e anzi è stata lei a dirgli: «Qui dicono che ti hanno incolpato». Ora l'anziana, ma coraggiosa signora, attende altri contatti per avere notizie di prima mano. Tuttavia la sua voce è ferma: «Siamo nelle mani di Dio, solo la grande fede ci salva».



A raccogliere e rilanciare la versione dell'ex agente segreto Juvent Nduwimana è stata una radio africana di opposizione, la Rpa, ripresa in Italia da "Il fatto quotidiano". Secondo la versione del militare, sarebbero stati i servizi segreti a decidere l'eliminazione delle suore perché sapevano troppo di un gruppo di giovani violenti vicini al partito al potere. Secondo l'ex agente, padre Claudio sarebbe «solamente passato» nella casa di un generale dove c'erano i militari. Poco dopo sarebbe stato confermato l'ordine di uccidere.



Padre Claudio non è indagato, sarà sentito dai giudici e ha idea che si stia tentando di depistare le indagini, anche perché il Burundi è vicino alle elezioni, è un Paese dilaniato dalle lotte per il potere. E la Chiesa non sta alla finestra. «Sulle elezioni di giugno incombe l'incognita della pretesa del presidente uscente, Pierre Nkurunziza, di modificare la Costituzione per poter ottenere un terzo mandato, fatto che sta creando forti tensioni», ha aggiornato l'agenzia di stampa Fides sabato. «I vescovi del Burundi - ha proseguito - si sono dichiarati contrati a un terzo mandato, con una dichiarazione del 7 marzo».



Padre Claudio alla periferia della capitale ha fondato il Centro giovanile Kamenge che riunisce 43mila giovani ed è punto qualificato per tentare di capire le dinamiche del Burundi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Aprile 2015, 19:25