Primarie Usa, oggi si vota in 12 stati.
Clinton favorita, Trump divide i repubblicani

Primarie Usa, oggi si vota in 12 stati. Clinton favorita, Trump divide i repubblicani

di Mario Fabbroni
Hillary contro Trump. Sembra scritto il destino finale che porta alla lotta per la conquista della Casa Bianca del dopo Barack Obama. Ma per sapere se sarà davvero questo il duello tra Democratici e Repubblicani, bisogna attendere il risultato del Supertuesday: oggi infatti si vota in 12 Stati più i territori di Samoa.

Un test che non tradisce: perchè dal Supermartedì, inventato 30 anni fa negli stati del Sud e che scimmiotta nel nome la finale del Super Bowl, viene fuori con grande anticipo chi lotterà davvero per diventare il nuovo Presidente degli americani nell’election day del prossimo 8 novembre.

La partita sembra più decisiva per i Repubblicani, in palio ci sono infatti circa la metà dei delegati rsipetto al “magic number” (595 su 1237) che porta dritti alla finale per la Casa Bianca. E, se non sarà Rubio a prevalere, si rischia una clamorosa spaccatura del partito.

Molti si chiedono se il controverso miliardario potrebbe mai essere votato in blocco dai Repubblicani. Il senatore del Nebraska, Ben Sasse, l'ha detto per primo apertamente su Twitter e Facebook: «Non posso sostenere Donald Trump», aggiungendo che se sarà lui a correre per la presidenza bisognerà cercare un candidato indipendente di orientamento conservatore. 

A rendere più difficili le cose ci pensa lo stesso Trump che, in un’intervista alla Cnn, ha rifiutato di prendere le distanze da David Duke, uno degli ex leader del Ku Klux Klan. Così Marco Rubio, il senatore della Florida che molti esponenti repubblicani sperano sia il prescelto, attacca: «Non possiamo essere il partito di chi rifiuta di condannare i suprematisti bianchi». Bisogna vedere quanto pesaranno le pariole di Josh Earnest, portavoce di Obama: Donald Trump suscita «preoccupazione e allarme» anche al di fuori degli Stati Uniti, ne va della reputazione degli Usa».

In casa democratica, Hillary gongola dopo la recente vittoria fra gli afroamericani alle primarie in Carolina del Sud: finora non era infatti chiaro se la Clinton facesse davvero breccia nel “popolo di Obama”. Invece ora guarda con maggiore ottimismo al voto negli altri stati del Sud, dove gli afroamericni rappresentano la maggioranza dei democratici. Così Hillary punta a fare il bis soprattutto in Texas: il “Lone Star State” è considerato il premio più ambito del Supermartedì con 222 delegati. Una decisa vittoria dell'ex segretario di Stato renderebbe praticamente impossibile per Bernie Sanders arrivare alla nomination.
Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Marzo 2016, 09:02
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