Uccisa Jo Cox, la deputata laburista colpita
da un uomo che urlava "Britain First" -Foto

Uccisa Jo Cox, deputata laburista: "Il killer urlava Britain first"

di Mario Fabbroni
Un grido, «Britain first» (“Prima la Gran Bretagna”), che assomiglia tanto a quell’invocazione di morte (“Allah akbar”, “Allah è il più grande”) dei terroristi islamici.

Avrebbe urlato queste parole l’uomo che, alle 14 di ieri, ha aggredito a colpi di pistola - nelle strade di Birstall, vicino Leeds, subito dopo un incontro con gli elettori - la deputata laburista Jo Cox, morta dopo una lenta agonia. Così ora anche sulla Brexit scorre sangue. La Cox, 42 anni da compiere mercoledì prossimo, era contraria all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e favorevole all’accoglienza dei migranti: è stata prima raggiunta da tre colpi d’arma da fuoco (l’ultimo dei quali l’ha ferita alla testa), e poi anche accoltellata dall’aggressore. Insieme a lei è stato ferito lievemente anche un 77enne. Numerosi i testimoni che confermano di aver udito la “rivendicazione” politica sul tema della Brexit. La polizia ha fatto irruzione nella casa di un 50enne, Thomas Mair, che si sarebbe allontanato con tutta calma dal luogo del misfatto.

 
 

Madre di due figli, la deputata assassinata si era occupata anche del conflitto siriano, aveva lavorato per Oxfam ed era sposata con Brendan Cox (ex executive di Save the Children e consigliere speciale dell’ex premier laburista Gordon Brown): l’uomo ha postato solo un’immagine della compagna, poi ha trovato la forza per affermare: «L’odio non ha un credo, una razza o religione, è velenoso. Jo credeva in un mondo migliore e ha combattuto con un’energia e un entusiasmo che avrebbe stremato molti. E non avrebbe rimpianti sulla sua vita, ha vissuto ogni giorno in pieno».
 

Poche ma inorridite parole quelle del premier David Cameron: «La morte di Jo Cox è una tragedia per la Gran Bretagna. Era una parlamentare impegnata e premurosa, i miei pensieri vanno a suo marito Brendan e ai suoi due figli piccoli». «Un orribile atto di odio che getta un’ombra sul cuore di tutti noi; odio che non prevarrà mai né in Inghilterra né altrove», ha detto Matteo Renzi.

La campagna referendaria per il “Remain”, favorevole ad una Gran Bretagna nella Ue, è stata immediatamente sospesa. A Bruxelles bocche cucite da parte di Christine Lagarde (direttore generale del Fondo Monetario Internazionale) e del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, che avrebbero dovuto illustrare l’eventuale piano anti-Brexit. Ora la maggioranza delle società specializzate in scommesse punta sulla vittoria del fronte favorevole a rimanere nell’Unione Europea: prevedono al 57% il “Remain”, al 43% quella del “Leave”. Le migliori probabilità di vincita per coloro che puntano sul “Remain” sono quindi del 34% a scommessa, mentre sul “Leave” il rendimento è del 250%.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Giugno 2016, 21:03
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