Ansbach, l'attentatore doveva essere estradato
in Bulgaria ma era ancora in Germania

Ansbach, l'attentatore doveva essere estradato in Bulgaria ma era ancora in Germania
Il 27enne rifugiato siriano che si è fatto esplodere a Ansbach avrebbe tentato in passato di uccidersi ed era già noto alla polizia per reati legati allo spaccio di droga. L'ipotesi del terrorismo islamico, però, non viene assolutamente scartata dalle autorità tedesche.



«È molto probabile, secondo la opinione personale, sfortunatamente, che questo sia stato in realtà un attacco suicida di matrice islamica»: lo ha detto all'agenzia stampa tedesca Dpa il ministro dell'Interno bavarese Joachim Herrmann riferendosi all'attentato di Ansbach. In precedenza Herrmann aveva detto di non poter «escludere» la matrice di terrorismo islamico per l'attacco.
Alla domanda se l'attentatore possa essere in qualche modo collegato all'Isis, Hermann ha detto che «non è comunque da escludere», anche se al momento non ci sono indizi concreti che rimandino al cosiddetto Stato islamico. «Il chiaro obiettivo di uccidere più persone perlomeno rimanda a una matrice islamica», ha aggiunto il ministro bavarese.

I PRECEDENTI PER DROGA L'attentatore di Ansbach era finito più volte nel mirino della polizia anche per reati legati alla droga. Lo riferisce l'agenzia stampa tedesca Dpa, citando informazioni del ministro dell'Interno bavarese Joachim Hermann e della polizia. Gli inquirenti non hanno voluto fornire ulteriori dettagli.



COMMISSIONE SPECIALE PER LE INDAGINI La polizia ha costituito una commissione speciale con oltre 30 investigatori che guiderà le indagini sull'attentato di Ansbach. Lo ha reso noto il presidio di polizia della Franconia centrale questa mattina. Le indagini sono partite dalla raccolta di elementi probanti sul luogo dell'esplosione e da una perquisizione nel luogo dove abitava il profugo siriano. La polizia ha chiesto ai cittadini presenti al concerto di inviare foto e filmati registrati durante la serata.



SEQUESTRATI GLI OGGETTI PERSONALI La polizia ha sequestrato oggetti personali appartenenti all'attentatore di Ansbach, dopo una perquisizione nell'edificio in cui abitava. L'edificio è quello dell'ex Hotel Christl, nella Richard Wagner Strasse, poco più di una pensione a una stella fuori servizio dal 2010 e adibita dal 2014 a centro di accoglienza per rifugiati, con una trentina di posti a disposizione.



IL GIALLO DELLA TELEFONATA Secondo la Bild, l'attentatore di Ansbach avrebbe avuto un colloquio telefonico con il cellulare prima di far esplodere la bomba contenuta nello zainetto. Gli investigatori starebbero indagando per capire con chi abbia parlato, se il 27enne profugo siriano avesse avuto da qualcuno l'incarico di compiere l'attentato e se fosse in collegamento con uno o più complici. Secondo testimoni oculari, riportati da Bild, l'attentatore ha provato a entrare nell'area del concerto ma è stato respinto perché non aveva il biglietto. A quel punto ha fatto esplodere la bomba.
 


"ERA GENTILE E CORDIALE" Viene descritto come «un tipo che non dava nell'occhio, gentile e cordiale» l'uomo che si è fatto esplodere ad Ansbach, causando il ferimento di 12 persone. Lo riferisce alla tv pubblica bavarese BR il direttore dell'ufficio sociale della cittadina, Reinhold Eschenbacher, sulla base delle informazioni fornite dai suoi collaboratori. La descrizione stride con l'indicazione fornita dalla polizia, secondo cui il 27enne profugo siriano era noto per piccoli delitti, alcuni legati alla droga, era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico e aveva tentato due volte il suicidio.

DOVEVA ESSERE ESTRADATO Il rifugiato siriano che si é fatto esplodere ieri sera ad Ansbach, in Baviera, ferendo 12 persone doveva essere estradato in Bulgaria: lo ha reso noto un funzionario tedesco. Non é stato reso noto ancora quando l'uomo avrebbe dovuto essere estradato in Bulgaria. Un portavoce del ministero dell'Interno, Tobias Plate, ha spiegato che i siriani non possono essere estradati direttamente in Siria a causa della situazione nel Paese, aggiungendo di non sapere perché il rifugiato - la cui richiesta di asilo era stata respinta - si trovasse ancora in Germania.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Luglio 2016, 12:23
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