Il monito di Cantone a Confindustria:
"Cacciate gli imprenditori corrotti"


di Alessandra Severini
ROMA - Repressione, prevenzione, ma anche una reale battaglia culturale per sconfiggere la corruzione. Il presidente dell'Authority anticorruzione, Raffaele Cantone chiede l'aiuto di Confindustria per combattere una piaga che costa, secondo le stime, 60 miliardi ogni anno, pari al 4% del Pil italiano.





In questa battaglia, gli imprenditori, secondo Cantone, «possono avere una parte importante come ha avuto Confindustria nella lotta alla mafia». Gli industriali siciliani hanno infatti deciso di espellere i collusi con la criminalità organizzata. Allo stesso modo Cantone ritiene fondamentale che Confindustria faccia un'analoga battaglia allontanando i corrotti dall'associazione: «Se passa l'idea che la lotta alla corruzione può essere conveniente c'è la speranza di ottenere qualche risultato».



A livello legislativo invece, secondo l'ex magistrato anticamorra di Napoli, è stato «fatto abbastanza» anche se servirebbero altri interventi normativi, come quello «sul falso in bilancio, sull'autoriciclaggio e sulla prescrizione». Sul punto Cantone ha ricordato anche i solleciti internazionali indirizzati all'Italia per ripristinare il reato di falso in bilancio.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Settembre 2014, 07:13
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