Napoletani scomparsi in Messico
fiaccolata a Napoli: «Liberi, liberi»
di Oscar De Simone
In tanti, stasera, davanti alla sede del Comune di Napoli, hanno urlato il nome del sindaco Luigi de Magistris, «fai qualcosa» e soprattutto hanno urlato «liberi, liberi» mostrando i volti dei tre italiani sulle loro magliette e sugli striscioni. «Noi siamo persone perbene, potevamo bloccare la città ed invece siamo venuti qui in una manifestazione pacifica - dice Francesco Russo, fratello di uno dei sequestrati - L'intervento del ministro Alfano? Aspetteremo i fatti e dopo ringrazieremo, li ringrazieremo quando ci porteranno qui i nostri fratelli liberi. Personalmente non abbiamo sentito il ministro. Ci chiedete il perché di tutto questo disinteresse? Forse perché siamo italiani. Gli americani dopo sei giorni sono stati rilasciati, noi dal 31 gennaio non abbiamo notizie».
Annunciano altre iniziative affinché «qualcuno ci metta la faccia e si prenda la responsabilità». In piazza c'è anche la moglie, la mamma, dei sequestrati. E poi amici, parenti. «Speriamo di vederli vivi e liberi - dice uno zio di Francesco Russo - vogliamo sapere cosa è successo, vogliamo giustizia. E se non sono più vivi, vogliamo almeno i loro corpi». Al momento una delegazione è stata ricevuta in Prefettura mentre in piazza Plebiscito i manifestanti hanno iniziato a cantare l'inno d'Italia.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Marzo 2018, 21:58
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