Così, a pochi giorni dall'inizio del processo in Senato, Trump cede ai tanti falchi nell'amministrazione e nel partito repubblicano. Imprime un cambio di rotta radicale alla sua strategia nella regione mediorientale, mostrando i muscoli con quello che alla Casa Bianca viene descritto come un atto di «auto difesa», ma a Teheran viene considerato come un vero e proprio «atto di guerra». Del resto fece lo stesso Bill Clinton il 16 dicembre 1998, ordinando i raid contro il regime di Saddam Houssein a tre giorni dall'inizio del processo di impeachment nei suoi confronti. Quattro giorni di bombardamenti per punire il dittatore iracheno reo di non collaborare con gli ispettori dell'Onu a caccia di armi di distruzione di massa.
Clinton fu accusato di voler oscurare il circo mediatico attorno al suo caso, proprio come i democratici ora accusano Trump.
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La critica a Obama sull'Iran
Quello stesso Trump che tra il 2011 e il 2012 con una serie di tweet accusò Barack Obama di cercare la guerra con Teheran per essere rieletto. Poi sappiamo come andò a finire, con lo storico accordo sul nucleare iraniano del 2015 divenuto carta straccia nelle mani del tycoon Per i detrattori l'obiettivo del presidente sarebbe quindi quello di creare una sorta di «contro narrazione» - quella del pericolo di un conflitto con l'Iran - da contrapporre a chi vuole indebolirlo con l'impeachment e punta alla sua rimozione.LEGGI ANCHE --> Soleimani, la Difesa alza la sicurezza della basi all'estero. Gen. Camporini: «L'Italia è molto esposta»
Ma la decisione di Trump di eliminare una figura così importante come Soleimani - azione definita dalla speaker della Camera Nancy Pelosi «provocatoria e sproporzionata» - ha già creato scompiglio in un Congresso che non è stato avvertito in alcun modo della decisione. Un fatto che potrebbe alienare anche le simpatie di qualche repubblicano verso il tycoon. E che già ha riaperto un dibattito sui limiti ai poteri di guerra conferiti a un presidente. Intanto i candidati democratici alla Casa Bianca lo attaccano veementemente, seppur costretti ancora una volta a inseguire le mosse a sorpresa del loro avversario. «Trump ha gettato dinamite in una polveriera», ha affermato Joe Biden, mentre Bernie Sanders ed Elizabeth Warren giudicano incosciente la decisione del presidente e invitano a fare tutto il possibile per evitare un'altra costosa guerra.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Gennaio 2020, 18:55
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