I colloqui sono ricominciati in gran segreto in primavera e diverse fonti israeliane, iraniane e americane confermano al New York Times che gli Stati Uniti con la mediazione dell’Oman, uno dei Paesi del Golfo, sono quasi arrivati a un’intesa con l’Iran per rallentare il percorso di Teheran di avvicinamento alla bomba atomica, liberare tre prigionieri americani di origine iraniana, e ridurre drasticamente gli aiuti militari alla Russia nella guerra in Ucraina. In cambio, l’amministrazione Biden sarebbe pronta a consentire fino al 60 per cento di arricchimento dell’uranio puro (il 90 per cento è la soglia per confezionare l’arma nucleare) e soprattutto scongelare miliardi di dollari di pagamento del petrolio dall’Iraq e dalla Corea del Sud.
Il patto segreto Usa-Iran
Gli israeliani osservano con preoccupazione, ma potrebbero anche ricavarne un vantaggio. La ripresa del dialogo, sia pure informale e senza nulla di scritto come scrive il Nyt, è un modo per tenere sotto controllo i piani militari degli Ayatollah. Un gioco pericoloso, che il presidente Biden persegue con coerenza in contrasto con la strategia di Trump che aveva mandato all’aria il patto sul nucleare con Teheran nel 2018.
Teheran parla di “cessate il fuoco politico”
Funzionari senza nome di Teheran interpellati dal Nyt parlano di “cessate il fuoco politico”, da un lato per scongiurare un’escalation nei rapporti Usa-Iran proprio nel mezzo di una guerra in Europa che vede di fatto impegnata la Nato, e dall’altro portare al rilascio di tre prigionieri Usa detenuti nel carcere di Evin a Teheran, accusati di spionaggio. Gli Stati Uniti si impegnerebbero a non inasprire le sanzioni contro l’Iran. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, sarebbero stati sbloccati oltre 2.5 miliardi di dollari iracheni verso. Per il ministro degli Esteri dell’Oman l’intesa sarebbe “imminente”.
Ultimo aggiornamento: Domenica 18 Giugno 2023, 10:12
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