Spari a Sezze e Latina, riunito il Comitato in prefettura. Il sindaco: «Servono più uomini e telecamere»

Il vertice dopo l'ennesimo episodio di violenza

Spari a Sezze e Latina, riunito il Comitato in prefettura. Il sindaco: «Servono più uomini e telecamere»

di Laura Pesino

«Poteva andare peggio. Se la traiettoria del colpo fosse stata diversa, dal basso verso l’alto, oggi avremmo commentato un’altra cosa. Invece la ragazza sta bene, è molto provata, ancora sotto shock, ma clinicamente sta meglio». Non nasconde la sua preoccupazione il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, che da sabato è sotto pressione perché gli occhi di tutti sono puntati sul paese lepino dove un colpo di pistola esploso nella notte, dopo una rissa tra bande rivali, ha fatto sfiorare la tragedia. Il caso di Sezze approda così all’attenzione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, convocato dal prefetto con l’obiettivo di fare il punto e riunire le istituzioni intorno a un tavolo per programmare i controlli e i servizi di prevenzione. Il responsabile è stato identificato dai militari dell’Arma: un cittadino straniero di 37 anni già noto alle cronache per i suoi precedenti, che è attivamente ricercato. Ma la questione sicurezza è in primo piano. Il paese conta circa 30mila abitanti e non più di sette carabinieri a presidio del territorio. Non basta, nonostante i dati e le statistiche forniscano un quadro più che positivo in termini di repressione dei fenomeni criminali.

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La situazione

Oltre a Sezze, arriva all’attenzione del Comitato quanto accaduto nella notte tra il 25 e il 26 aprile a Latina: un altro colpo di pistola esploso in via Don Morosini a quanto pare da due uomini che poco prima avevano urlato qualcosa contro un gruppo di stranieri. Anche in questo caso le indagini serrate della polizia hanno consentito di compiere un passo avanti escludendo la matrice xenofoba del gesto. Ma in generale l’attenzione nel capoluogo resta alta anche sotto altri aspetti, non ultimo quello relativo alle risse tra ragazzini. «Abbiamo compiuto un'analisi sulla prevenzione e discusso anche degli interventi sul piano operativo - ha spiegato il prefetto Falco - Siamo quasi al traguardo per la vicenda di Sezze, mentre a Latina il fatto che sia stata esclusa la matrice xenofoba ci ha tranquillizzati.

Potenziare però soltanto la risposta ad evento avvenuto non è più sufficiente. Ci vuole una prevenzione più efficace, servono più risorse umane nelle forze dell'ordine, è una cosa che continuiamo a chiedere anche se l'orizzonte del Giubileo lascia immaginare che sarà più Roma ad attirare risorse sotto questo aspetto».

Le prime risposte delle istituzioni però non si fanno attendere: da ieri serata è scattata anche a Sezze l’operazione interforze Alto impatto, che ha già interessato periodicamente il capoluogo e i comuni di Fondi e Aprilia. A Latina invece occorre puntare sulla videosorveglianza e su un necessario potenziamento anche della polizia locale. «Dobbiamo cercare di ottimizzare la capacità delle telecamere di sintonizzarsi h24 con le forze di polizia per consentire interventi veloci» puntualizza il prefetto, che sulle aggressioni tra minorenni aggiunge: «Per favore non chiamiamole baby gang, perché significherebbe esaltare una potenzialità criminale di cui ragazzini di 14 anni non hanno consapevolezza. Dobbiamo riflettere sulle capacità delle famiglie e delle scuole di essere responsabili sul piano educativo. Non si può affidare il problema alla sola repressione delle forze dell'ordine quando si parla di minori».

«Un episodio inquietante quello di via Don Morosini – commenta la sindaca Matilde Celentano – di cui ho ritenuto necessario discutere in un Comitato per l’ordine e la sicurezza. Lavoriamo costantemente in sinergia con la prefettura e le forze dell’ordine. Non c’è una unica soluzione, ma certamente la videosorveglianza rappresenta un deterrente importante accanto a un potenziamento della polizia municipale attualmente sotto organico». Dello stesso avviso il primo cittadino di Sezze: «La sicurezza – dice – è un risultato di squadra. Lavoriamo tutti nella stessa direzione. Non ho mai nascosto né sottovalutato questa criticità nel mio comune, ma la situazione non è quella che ho visto descritta in questi giorni».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Maggio 2024, 07:00
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