È caccia ad un giovane nato in Italia e di origini egiziane, sospettato di aver ucciso la ventiduenne francese trovata morta in una chiesetta diroccata in Valle d' Aosta. Su mandato della procura di Aosta, la Gendarmerie è sulle sue tracce da giorni. Lo cercano in particolare intorno a Grenoble, in val d'Isére nel sud-est della Francia, a meno di 200 chilometri dal luogo del delitto: nella città di Stendhal il giovane ha sicuramente dei contatti che potrebbero in qualche modo coprire la sua fuga. «Sa di essere ricercato, probabilmente si sente braccato, potrebbe compiere qualche errore» si lascia scappare un investigatore.
E proprio a Grenoble il giovane sarà processato nelle prossime settimane per atti di violenza nei confronti della vittima, avvenuti nei mesi scorsi. Il ragazzo era stato visto - in base ad alcune testimonianze - assieme alla vittima nella zona di La Salle, nei pressi del villaggio abbandonato di Equilivaz dove si trova l'ex chiesetta. Gli inquirenti non scartano l'ipotesi che la coppia fosse proprio alla ricerca di un borgo abbandonato: lo chiamano «urbex», è un'esplorazione urbana che consiste nell'avventurarsi in strutture e edifici in rovina. Una sorta di turismo nei ruderi fantasma che attrae soprattutto i giovanissimi.
Come è morta la ragazza
Cosa sia accaduto lassù, in mezzo alla boscaglia che nasconde quello che resta di una decina di case in pietra, ancora non è chiaro.
Chi era la vittima
La ragazza aveva 22 anni ed abitava a Saint-Priest, una cittadina di 42.000 abitanti che fa parte dell'area metropolitana di Lione. È stata riconosciuta da alcuni parenti giunti ad Aosta e poi identificata ufficialmente nella camera mortuaria del cimitero di Aosta. Arrivava dalla Svizzera ed era impegnata in un giro per l'Europa. Si era fermata in Valle d' Aosta con l'amico per campeggiare qualche giorno in montagna.
A La Salle la coppia non era passata inosservata: «Mi sembravano due ragazzi sofferenti - ha raccontato una donna del posto che li aveva incontrati a fine marzo - e mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Non sembrava un tipo violento, tutt'altro».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Aprile 2024, 22:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA