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«Le aggregazioni di massa sono devastanti - aggiunge - impossibili da gestire». Ci sono però degli interessi economici e migliaia di lavoratori da tutelare. «Ci rendiamo perfettamente conto - dice - e per questo servono delle compensazioni.
Il lavoratore del settore va tutelato come e forse anche più degli altri, perché parliamo di un settore troppo a rischio»
Per quanto riguarda i lockdown, "tornati" in molti Paesi, un nuovo lockdown nazionale «è decisamente improbabile», spiega Miozzo. Ma le chiusure locali «possono diventare inevitabili se la situazione sfugge di mano, se il controllo del territorio e degli infetti sfugge di mano». E il rischio esiste, perché «c'è sempre una festa danzante o un barbecue da fare, un funerale da celebrare».
«Quattrocento casi al giorno non sono tanti né pochi. Dicono che il virus c'è ed è presente in tutto il paese. Siamo ancora in una situazione governabile. Però è una situazione precaria e il passaggio, il salto quantitativo, può essere molto veloce, questo è il rischio vero».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Agosto 2020, 15:19
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